UIL, le domande che attendono risposte


L’Aquila – (di Roberto Campo, UIL) – Si è svolto all’Aquila un incontro tecnico con le parti sociali sul DPEFR 2011-2013, che hanno chiesto il confronto politico con la Giunta Regionale. Secondo la Uil Abruzzo, l’occasione del documento di programmazione per il prossimo triennio non può essere una scadenza solo burocratica, ma deve essere colta per condividere un programma operativo di cose che non si possono non fare e di problemi che non si possono ignorare, scongiurando il rischio che anche questa legislatura non riesca ad affrontare adeguatamente i nodi che hanno bloccato lo sviluppo regionale.
Alle domande di fondo su cosa fare nel prossimo triennio devono rispondere il Presidente Chiodi e la sua Giunta. Compreso l’Assessore al Bilancio, che sinora non ha tenuto fede all’impegno di confrontarsi con le parti sociale, che assunse nell’incontro di presentazione, l’unico cui abbia partecipato. Riassumiamo le questioni prioritarie secondo la Uil Abruzzo:
• Che fine ha fatto il Master Plan? Non basta che si sblocchi il FAS, bisogna contestualmente che si assicuri un flusso di risorse sugli obbiettivi contenuti nel Master Plan (Sevel, Micron, Automotive, Agro-Alimentare, ICT, Chimica, Bonifiche Industriali, Edilizia Sostenibile, Energie Rinnovabili, Protocollo Valle Peligna e Abruzzo Interno, etc). In caso contrario, salta la strategia di allocazione delle risorse propugnata dal Presidente Chiodi.
• Qual è il piano di ripristino della quota FAS impegnata per la Sanità?
• Quando si raggiunge il pareggio dei conti della sanità?
• Quando si abbassano le tasse (addizionale regionale Irpef ed Irap) scattate a causa dell’extra-deficit sanitario?
• Perché nel DPEFR si scrive che le tasse aggiuntive servono a pagare le cartolarizzazioni? Una simile impostazione fa sospettare che le tasse aggiuntive non verranno meno con il pareggio dei conti della sanità, ma si protrarranno negli anni fino alla fine del pagamento delle cartolarizzazioni.
• Ci sono idee per aumentare le entrate nel Bilancio regionale?
• C’è una strategia per evitare che l’introduzione del Federalismo fiscale sia rovinosa per l’Abruzzo? Anche le proiezioni meno drammatiche dicono che Abruzzo e Molise sono le due regioni che, allo stato attuale delle cose, pagheranno il prezzo più alto: cosa si pensa di fare nel prossimo triennio per scongiurare questi pericoli?
• Qual’è il programma di realizzazione della sanità sul territorio, alternativa all’uso improprio dell’ospedale? Il DPEFR contiene solo principi, ormai scontati. Conosciamo i tagli e le chiusure, vorremmo conoscere le tappe delle riconversioni e gli investimenti per riorganizzare il servizio sanitario regionale.
• Perché il DPEFR non parla della ricostruzione/rinascita post-sisma? È un tema che deve essere interconnesso con tutti gli altri.
La Uil Abruzzo ha consegnato un documento alla Giunta Regionale, in cui, oltre alle domande sopra riportate, si riassumono valutazioni sulle politiche regionali presentate nel DPEFR e si avanzano richieste. Giudizi positivi esprime la Uil sull’operato del CICAS, sul Progetto Lavorare in Abruzzo e sull’idea di un testo unico delle leggi regionali sulle politiche attive del lavoro, ma chiede un Pacchetto Anti-Crisi, con più Formazione; bene le iniziative per costituire i Poli d’Innovazione e le Reti d’Impresa e la volontà di fare una legge quadro sull’Industria; sì al riordino dei Consorzi Industriali, ma un deciso no alla loro liquidazione; chiediamo l’istituzione del Tavolo delle Crisi, congiunto tra gli Assessorati al Lavoro e alle Attività Produttive, per affrontare le crisi aziendali, settoriali e territoriali; rilanciamo la proposta di un confronto tra la Regione e la Fiat per rafforzarne il radicamento in Abruzzo; auspichiamo che il finalmente istituito Tavolo Permanente sul Trasporto Pubblico Locale operi celermente per riorganizzare il sistema; critichiamo la mancanza di visione d’insieme nelle politiche sociali, l’assenza del riferimento allo sviluppo dei servizi di area vasta, la carenza di un riferimento sostanziale all’integrazione socio-sanitaria, che invece dovrebbe essere al centro dello sviluppo delle politiche sociali.


14 Ottobre 2010

Categoria : Economia
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