“Basta fancazzisti e tromboni prebendati”


L’Aquila – RISPOSTA A JOLANDA BUFALINI – (Nella foto del blog.libero.it per l’Unità un lettore inatteso) – Roberta Gargano ha inviato al quotidiano l’Unità la seguente lettera: “Gentilissima Jolanda Bufalini, Le scrivo dopo qualche giorno dall’uscita del Suo articolo “La ricostruzione che non c’è a L’Aquila parte dalla Curia” pubblicato su L’Unità il 28 ottobre u.s., mi chiamo Roberta Gargano, sono una cittadina aquilana e svolgo il ruolo di presidente del Consorzio di Proprietari di Immobili di Piazza della Prefettura. Con i miei vicini di casa sono proprio quella che ha dato inizio al “progetto pilota” tanto criticato, abbiamo costituito il primo consorzio per la ricostruzione mettendo a disposizione dell’intera Città metodologie e risultati, abbiamo fondato con altri Aquilani il Coordinamento di Proprietari di Immobili del Centro Storico di L’Aquila, siamo stati interlocutori con qualche successo nella stesura delle norme esistenti, abbiamo condotto con tanti cittadini per bene la lotta per il diritto a conferire direttamente incarichi per la progettazione e per la ricostruzione senza passare per le forche delle gare d’appalto pubbliche, abbiamo lavorato per convincere Istituzioni ed Enti che la collaborazione con i Proprietari delle mura da “ritirare su” fosse l’unica via percorribile.
Dal 6 aprile 2009 abbiamo sentito e letto davvero di tutto, ci sono architetti che propongono una nuova città sottoterra, ci sono tecnici che ci spiegano che è tutta colpa dei costruttori, ci sono costruttori che si dichiarano vittime dell’imperizia dei tecnici, ci sono amministratori che privilegiano la ricostruzione leggera lasciando morire il nostro centro storico, ci sono urbanisti che bollano la ricostruzione del centro storico come un problema da non affrontare in quanto ritarda la costruzione del nuovo, ci sono archistar che vogliono mettere le loro costruzioni provvisorie davanti ai nostri monumenti più significativi, ci sono i sovrintendenti che annunciano vincoli paesaggistici, ci sono menti più “avanzate” che condannano le briglie …. e dulcis in fundo ci tocca leggere che i cittadini, gli unici veramente danneggiati dal sisma con i loro morti e le loro macerie, si sono organizzati in bande e che la banda più forte ha una corsia privilegiata!!!!
Devo dirLe che non avevo intenzione di replicare a quanto dichiarato dal prof. Properzi, nell’articolo qualificato come urbanista aquilano, ma lo faccio spinta dalla protesta di tanti miei concittadini di cui mi onoro di condividere il pensiero: se questi illustri cultori della materia avessero fatto qualcosa forse la nostra Città non sarebbe nelle condizioni in cui è, dopo i crolli solo silenzio, degrado ed abbandono.
I Proprietari degli immobili di Piazza della Prefettura hanno iniziato da subito a pensare alla ricostruzione, non ci piace l’immagine di una città litigiosa buona solo a piangersi addosso, la ricostruzione che non c’è è colpa solo di chi non ricostruisce e di chi non ci fa ricostruire, noi vogliamo onorare la memoria dei nostri amici morti ricostruendo per prime le loro case e restituendo ai loro figli, come ai nostri, il diritto di vivere in una città degna di questo nome e non in una accozzaglia senza senso di MUSP, MAP, MAR o come si chiamano loro.
Ma è possibile che questo INU, mi dicono istituto nazionale urbanistico, si faccia vivo solo per criticare l’iniziativa dei privati che ha dato vita ad un progetto pilota che ha, di fatto, analizzato l’accaduto, rilevato le tipologie di danno, studiato la stratificazione storica del costruito, proposto soluzioni e dal quale sono state codificate le linee guida di intervento per i centri storici (peraltro le uniche esistenti)? E’ un istituto che esisteva già o è stato fondato all’occorrenza?, no, perché, se già esisteva, dov’era quando hanno distrutto il nostro territorio con il progetto C.A.S.E.? Dov’è mentre si costruisce la qualunque ovunque e dov’era, ancora prima, quando hanno costruito una periferia brutta bruttissima su terreni a rischio ed a rischissimo?
Parla, anzi sparla, Properzi, di cose di cui, evidentemente, non è a conoscenza, il Consorzio di Proprietari di Piazza della Prefettura ha avuto la pensata non di far fare i progetti a Reluis, ma di affidarli ad un serio studio di progettazione aquilano, fatta di ingegneri ed architetti che non sono presidenti ne vicepresidenti di niente, in quanto non avrebbero il tempo di dedicarsi ad altro se non al loro importante lavoro, con la giusta competenza e con la grande sapienza che permette loro l’atto di umiltà di poter lavorare in un progetto che vede coinvolti anche altri soggetti portatori di conoscenze e tecnologie. Non è più il tempo dei “so tutto io”, noi Aquilani pretendiamo che i migliori studiosi del mondo siano cooptati nella nostra ricostruzione.
Il progetto pilota è quello che fino ad oggi ci ha permesso di proporre una metodologia di intervento, seria, che vola basso perché dal cielo la nostra gente non si vede bene, che vuole ripristinare dove la città c’è e si può ripristinare e che vuole pensare a progetti di riqualificazione dove i crolli non permettono il semplice lavoro di ripristino. Il progetto pilota è l’unico luogo dove già è stato espletato il rilievo del danno, lo studio sulle possibilità di adeguamento in sicurezza, il computo dei costi con tanto di analisi dei prezzi per le voci mancanti sui prezziari regionali, dove i puntellamenti sono stati seguiti ed eseguiti per rendere gli immobili cantierabili ed è un luogo dove si propone una metodologia per i progetti che i nostri tecnici dovranno presentare e che, se seguiranno un modello, renderanno più agevole il percorso approvativo. E’ una base di discussione, ma almeno su cose concrete realizzate grazie alla buona volontà dei tanti partecipanti.
Ancora due parole sui poteri forti che, grazie alle nostre capacità “siamo riusciti a mettere insieme”, lo prendiamo davvero come un complimento, perché ben altri dovrebbero essere coloro che riescono a mettere insieme tutti i soggetti che hanno il dovere istituzionale di ricostruire e che viaggiano ognuno per strade con direzioni, percorsi e sensi di marcia diversi. Lo abbiamo già detto in mille altre occasioni: ricostruire L’Aquila senza gli Aquilani non è possibile!
Concludo con un’ultima considerazione, lontani studi semiotici mi hanno insegnato a dare un peso alle parole, ora vero è che sono crollate le nostre case, ma, di noi vivi, non sono di certo crollate le nostre coscienze né le nostre intelligenze: che senso ha, da parte dell’INU, presentare un libro bianco? Un libro bianco, di churchilliana memoria, per dirla in breve, è un insieme di leggi, di norme e di indirizzi di politica mandataria, l’INU da chi ha ricevuto questo mandato?
Vorrei firmarmi così:
Roberta Gargano
Vicepresidente INPLaCCEPAT (Istituto Nazionale Per La Cessazione Consulenze E Prebende Ai Tromboni)
Presidente INCoChiPaSSa (Istituto Nazionale Contro Chi Parla Senza Sapere)
Amministratore Delegato INCIFO (Istituto Nazionale Contro I Fancazzisti Oratori)
Anch’essi Istituti fondati per l’occasione.


30 Ottobre 2010

Categoria : Cronaca
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