“Soldi per ricostruire, rivogliamo la città”


il-palco-3L’Aquila – Applausi accalorati a tutti i politici quando, più volte, parlando oggi durante l’affollata assemblea popolare alla Villa comunale, hanno gridato sostenuti dalla gente: “Rivogliamo L’Aquila com’era, rivogliamo la nostra città, dateci i soldi: nè un centesimo in più, nè uno in meno di quanto sia giusto”. L’iniziativa, sostenuta da giorni dalla presidente della Provincia Stefania Pezzopane, ha trovato l’intesa piena del sindaco Cialente, dell’on.Lolli, del vice presidente De Matteis, ma soprattutto di tanti sindaci e amministratori non solo aquilani, consiglieri regionali, provinciali, comunali: un vero afflato politico, come non se ne sono mai visti. Nei discorsi commozione e calore, tantissimo cuore, qualche voce rotta dal pianto trattenuto a stento.
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L’amore degli aquilani, e non solo, per la città silenziosa, sofferente, deserta, alle loro spalle: una città che è difficile pensare rinata, ricostruita, ritornata a come era “prima”, quando tutti la criticavano, la trovavano spesso sciatta e maltenuta, ma l’amavano senza mezzi termini. Oggi, ha detto Cialente, pare che occorrano 10 miliardi di euro per tornare a prima del 6 aprile, a conti fatti. “Ebbene, non mi pare che sulla ricostruzione ci siano davvero dei soldi pronti per essere usati”. L’ombra del dubbio, i timori, le incertezze, cominciano a serpeggiare e non sono frutti di qualunquismo da due soldi, bensì di riflessioni sullo stato delle cose. Tutti apprezzano il decreto, ma solo per quel che le forze politiche sono riuscite a “strappare” con sostanziose modifiche alla prima stesura. Ora c’è l’esame alla Camera e bisognerà cambiare ancora molte cose. “Tutti insieme saremo a Roma – ha detto la Pezzopane – e saremo contenti se con noi ci saranno anche molti di voi cittadini”. De Matteis ha esaltato la forza che si può avere agendo uniti “perchè il decreto non è nè di destra, nè di sinistra, ma deve portare alla ricostruzione e alla rinascita”. L’on.Lolli ha dato il suo impegno e il suo contributo, da deputato, promettendo ogni sforzo per arrivare a modifiche di peso alla Camera. Ha anche proposto che il Governo dia ciò che aveva promesso, e poi ha cancellato, ai vigili del fuoco, ai quali la folla ha dedicato un applauso caldissimo e prolungato. Il rappresentante dei comitati popolari (ben 14 fino ad oggi) ha chiesto pulizia, trasparenza, azioni concrete. “Ogni giorno vengono spesi 3 milioni di euro per assistere L’Aquila -ha detto- bene, noi vogliamo sapere come, quanto pagano il pane e tutto il resto, da chi lo prendono: occorre un osservatorio sulla ricostruzione che controlli ogni euro, ogni spesa”. La Pezzopane aveva ancora una volta commosso tutti, dicendo con voce rotta: “Vogliamo tornare sotto i portici, a spasso, a prendere il caffè nel nostro bar, rivogliamo L’Aquila nostra, che deve rivivere a partire dalla riapertura di tutte le scuole a settembre, e dell’università”.
Un corteo con i gonfaloni di tutti i comuni si è spinto in fila indiana fino alla casa dello studente, per lasciarvi un pensiero e una corona di fiori bianchi. Per la prima volta, un pezzo di città è tornato nella città, tra tanto dolore e incertezze, ma con una sola ferma volontà: ricostruire, tornare a casa. “Siamo forti e gentili, ma non fessi” ha gridato la Pezzopane chiudendo gli interventi, come aveva detto il rappresentante dei comitati. Roma percepirà il messaggio? “Non ci fermeremo mai” hanno giurato tutti. Finora la città e i centri martoriati del suo territorio hanno assorbito stress, dolore, lutti, danni, rovine economiche e morali. Ma arriva sempre il tempo di rialzare la testa e rimettere in tasca il fazzoletto. “Nel 1703 – ha detto Cialente – furono capaci di ricostruire L’Aquila anche grazie ad una lunga franchigia fiscale. Sarebbe intollerabile se non ci riuscissimo noi nel 2009. Il nostro è un caso unico al mondo, L’Aquila è una delle città d’arte del paese, una grande sede universitaria, un patrimonio monumentale nazionale: quale stato non farebbe l’impossibile per rimetterla in piedi?”. Non ha rallegrato nessuno, a fine serata, la notizia della vincita da parte di imprese del Nord dell’appalto per la costruzione degli alloggi nelle venti aree attorno alla città: nessuna impresa abruzzese.


03 Giugno 2009

Categoria : Cronaca
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