Vigili del fuoco, lettera agli aquilani


L’Aquila – MENO PARATE, PIU’ PROGRAMMAZIONE – (Nella foto il presidente Napolitano a L’Aquila con accanto i vigili del fuoco) – I vigili del fuoco hanno indirizzato agli aquilani una lettera aperta, che esprime le posizioni condivise dei sindacati, ma che risale comunque a prima del 23 dicembre e ci perviene solo oggi: “Le organizzazioni sindacali, che unitariamente hanno proclamato lo stato di agitazione, ritengono ora di specificare ulteriormente i motivi che le hanno indotte a tale decisione. Preliminarmente occorre sottolineare che ancora oggi sono molte le attività necessarie conseguenti al sisma: demolizioni, movimentazione macerie, coperture tetti, messa in sicurezza dei fabbricati, assistenza nelle attività di recupero negli immobili inagibili ed altre ancora. Certamente nel nostro corpo ci sono uomini e mezzi qualificati a porre in essere tali attività.
Tuttavia i vertici della nostra Amministrazione sono impegnati più ad organizzare manifestazioni e ritirare medaglie, guadagnate con il sudore della nostra fronte, che a pianificare una programmazione operativa volta a garantire il fattivo contributo del Corpo alla città, senza garantire una soluzione di continuità con l’attività svolta sino ad ora.
In tal senso è omissivo anche il Commissario Delegato per la ricostruzione.
Inoltre il personale presente non è sufficiente a garantire tutte le attività post-sisma.
Infatti non è stato consentito il rientro di tutto il personale vigile del fuoco in servizio fuori sede, cosa che, invece, è avvenuta in altre emergenze nazionali, come ad esempio nell’emergenza rifiuti in Campania.
Nulla poi è stato fatto per il potenziamento di organico e di mezzi del Comando Provinciale Vigili del Fuoco di L’Aquila che, invece, ne avrebbe davvero bisogno: non può essere dimenticato e taciuto, invero, il fatto che la sera del sisma, nel Comando erano in servizio solo 13 uomini.
Ed ancora bisogna aggiungere che, ad oggi, alle scriventi OO.SS., risulta che il contingente attualmente in appoggio al Comando di L’Aquila, circa 120 unità, verrà dimezzato e nessuna informazione viene fornita su cosa accadrà dal 1.01.2011.
Il personale di Comando, quindi, tenuto sempre a garantire le operazioni di soccorso tecnico urgente, sarà impossibilitato a svolgere i servizi post-sisma di assistenza alla popolazione, finora svolti ed ancora palesemente necessari.
La situazione, già così problematica, è infine appesantita anche da una difficile comunicazione tra le parti sindacali e l’attuale dirigente locale”.


26 Dicembre 2010

Categoria : Cronaca
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