Macerie e aeroporto, il potere tace


L’Aquila – MURO DI GOMMA A 360 GRADI - (di Gianfranco Colacito) – Ai giornalisti non si risponde quando rivelano verità amare o scottanti, o comunque scomode per le istituzioni e la politica. Lo sappiamo da decenni, anche se negli ultimi anni deborda il berlusconiano concetto del giornalista nemico, con l’invito a “non leggere i giornali”, strombazzato dal premier più volte. Dimentica che una serie di testate giornalistiche sono sue o a lui riferibili, dunque sarebbe darsi la zappa sui piedi… Infatti, intende: “Non leggete i giornali che non sono miei…”. A L’Aquila con il dramma del terremoto ormai è comunque regola leggere i giornali, ma far finta di nulla se rompono le uova nel paniere. Una prassi di potere che denota autentico degrado democratico. Ma non presenta eccezioni: muro di gomma a 360 gradi.

TUTTI BUSTI MARMOREI – Su due argomenti, ultiamente, nessuno risponde. Il primo è la rivelazione (di questo giornale) che l’aeroporto dei Parchi è ormai chiuso e non ospita più volti. L’assessore Arduini, preposto all’aeroporto, non ha aperto bocca. Vuol dire che è vero e che contavano solo che non si sapesse.
Il secondo argomento sono le macerie: Nessuno dei cinque o sei siti scelti e indicati è ancora utilizzabile. Neppure quello di Barisciano, per il quale mancherebbe una firma. Da quattro mesi. Complimenti a tutti: è bello sapere che i politici ci sono solo quando devono elargire dichiarazioni che fanno loro comodo. Se si tratta di spiegazioni, preferiscono imitare i busti marmorei che notoriamente non sono loquaci. Le macerie, centinaia di tonnellate, anche a ritmo ormai lento, finiscono ancora alla ex Teges che fra poco sarà come un grattacielo: sfiorerà le nuvole.

COMINCIATI I 70 ANNI – Mentre L’Aquila ci accinge ad attendere i famosi 70 anni indicati da Legambiente, che forse saranno di più. Altro che ricostruzione del centro entro 12 mesi, come sognano in Comune.
Sognando, hanno dimenticato che solo per togliere una piccola parte di macerie, occorrerebbe molto di più. A meno di non voler riaprire il centro facendo passare la gente tra muri di macerie, transenne, edifici sbriciolati o puntellati a suon di discutibili milioni di euro. Altro argomento bollente, sul quale tutti si cuciono le bocche.

VIA D’USCITA, LE CAVE – Una via per uscirne subito c’è, ma forse è troppo semplice per piacere ed essere percorsa. Siamo in emergenza ancora fino a dicembre. Si aggirino scartoffie, tuttologi, chiacchieroni vestiti da ambientalisti, burocrati, affaristi e costruttori di ostacoli e di “no” perenni. Ci sono le cave abbandonate, numerose nel territorio, da utilizzare subito, cominciando da quella che da mezzo secolo deturpa ignobilmente (ambientalisti distratti e muti) il bosco di San Giuliano: un enorme vuoto bianco tra i pini verde scuro (almeno quelli sopravvissuti all’incendio del 2007). C’è l’immenso vuoto a San Giovanni di Cagnano, causato dal cementificio SACCI. Ci sono spazi, scavi, sterramenti in tutto il territorio aquilano, vicino e lontano dalla città, tra montagne disabitate per chilometri quadrati. Basterebbe farne un elenco e portarci subito le macerie, velocemente, rinunciando a ricerche di oggetti e ricordi delle persone: dopo quasi due anni, cosa volete che sia rimasto? Eccola la soluzione, se si ha un minimo di senso pratico, di onestà intellettuale, di autentica volontà risolutoria senza pensare ad affari, occasioni di lucro, lentezze nefaste della burocrazia, indecisioni, chiacchiere più nocive del terremoto. Saltare tutti, decidere subito e con polso di ferro: ecco cosa serve.

QUANTO DURERA’ LA TOLLERANZA? – Ma se si apre l’argomento siti e macerie, nessuno risponde a nessuno. Non riusciremo neppure a sapere perchè non parte il sito di Barisciano: chiaro che una cortina di silenzi, carichi di responsabilità e omissioni micidiali per la città, prevale su tutto. Farà ridere parlare di ricostruzione veloce, senza aver tolto di mezzo le macerie. Oppure farà infuriare chi non ne può più di sopportare ciò che sta accadendo. E arriverà anche quel momento. Lo insegna la storia. Non si tollera oltre un certo limite.


12 Gennaio 2011

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati