Diciamo onestamente alcune cose. L’elezione di Antonio Del Corvo è la prova che il PdL ha lavorato bene e prodotto risultati. Piccone è un formidabile politico e la Marsica conta non solo in provincia dell’Aquila, ma in tutto l’Abruzzo.
Non si deve parlare di effetto Berlusconi, perchè la Marsica non deve ringraziare per il dopo terremoto. Caso mai dovevano farlo (ma è grossolano dirlo) gli aquilani, che invece hanno votato fortemente Stefania Pezzopane. Per affetto, per stima, per gratitudine. Come preferite. Ma l’hanno votata ben al di là del valore delle sue liste. Pezzopane è amata solo a L’Aquila? No, perchè nella precedente consultazione ebbe voti e consensi abbondanti anche dalla Marsica. Questo scaccia l’incubo del campanilismo:quando il candidato è ben portato dai partiti e gode di un supporto valido, vince. Del Corvo ha vinto proprio per questo. Se sarà bravo o no, lo vedremo.

Per ora limitiamoci ad affermare solo che è forte.
Se Del Corvo ha avuto tanto consenso, senza che sia molto noto ai più, la Pezzopane avrebbe dovuto avere la conferma, perchè la sua provincia ha lavorato bene, almeno a giudizio di molti. Invece è stata sconfitta e per la provincia, ma soprattutto per L’Aquila, non è certo un guadagno. Tirando le conclusioni, il PD e gli alleati hanno lavorato male, se non tradito, la Pezzopane, temendo che diventasse troppo forte. Ed hanno ferito la città che perde un riferimento istituzionale. Non gliene rimangono certo molti… Srour e l’UDC hanno fatto il resto, assicurando la vittoria a Del Corvo con un appoggio robusto e da molti imprevisto. Soprattutto da chi non ha sostenuto a dovere la Pezzopane. Errore anche questo. Perchè nascondersi dietro un dito? Gli eventi hanno sempre un perchè. Il caso domina forse l’Universo, non la politica, che è cosa umana. Se tanto ci dà tanto, a pagare il conto debbono essere i partiti. Non c’è scampo, vero segreterie regionali e locali? Vero strateghi?