Meno liti, più ricostruzione


Berlusconi rispedisce a L’Aquila le truppe cammellate della Protezione civile, Cialente s’infuria, Chiodi abbozza, l’opposizione boccia totalmente Cialente, i comitati esigono regolamenti, Piccone bombarda Cialente additandolo come “antitesi del fare”, Bertolaso “soppozza” il Comune di cocenti accuse di inerzia. Nelle quali, purtroppo, occorre almeno in parte credere. I partiti bofonchiano, indecisi a tutto. Il solo che non dice nulla e lavora è il presidente Del Corvo. Ma è, appunto, solo.
Vorremmo, cari politici (nel senso che ci costate cari), meno liti e più ricostruzione. Parliamo di noi cittadini, di cui pensiamo di interpretare i desideri e i pensieri. Vorremmo sapere quando cominceranno a ricostruire e quanto ci vorrà. In anni, naturalmente. Vorremmo avere più o meno un’idea precisa di cosa si vuole fare, di come si vuole farlo e di quando soprattutto si vuole spegnere gli altoparlanti delle diatribe, per mettere mano a pale e picconi. Visto che, come dicono Berlusconi e Chiodi, i soldi ci sono. Vorremmo che la smettessero tutti di litigare come donnette al lavatoio, rinfacciandosi malefatte (epiteti di meretricio e scostumatezza), ed emergesse una parvenza di cooperazione verso un unico obiettivo: rimettere in piedi L’Aquila. I politici forse non sono tanto intelligenti, come in tanti sospettano a dire il vero, se non capiscono che litigando tra loro come mignottelle che si disputano due metri di marciapiede, si fanno disprezzare: punto e basta. Con la differenza che le mignottelle, talvolta, sono utili a qualcuno.



30 Luglio 2010

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.