Un sistema corrotto che non si è fermato neanche davanti a 309 morti


L’Aquila – Sarà in libreria dal 24 marzo il nuovo libro del giornalista Giuseppe Caporale edito dalla Garzanti. Il titolo è “Il Buco nero” ed il sottotitolo è “La lunga tragedia dell’Aquila: dalle raccomandazioni e dalle tangenti al terremoto e agli scandali della ricostruzione”. Ovviamente si tratta di una storia che vuole rappresentare un sistema presente in Abruzzo ed in particolare nella città dell’Aquila e non in un territorio lontano centinaia se non migliaia di chilometri. Secondo Caporale gli attori sono qui e tutti consapevolmente o meno facciamo parte del sistema che altrimenti non potrebbe sostenersi. I terremoti, si dice, sono calamità naturali, sciagure inevitabili di cui possiamo incolpare solo la natura, oppure un dio malevolo e troppo distante dalle nostre pene. La terribile scossa che ha colpito L’Aquila alle 3 e 32 della notte tra il 5 e il 6 aprile del 2009 è certamente una calamità naturale. Ma le 309 vittime e i danni giganteschi non sono soltanto l’effetto della potenza distruttiva del sisma. Così come non sono certo colpa del terremoto gli errori e gli sprechi nella ricostruzione, la corruzione e le truffe, le collusioni con la criminalità organizzata, le speculazioni politiche e mediatiche.
Giuseppe Caporale, che in questi anni ha raccontato giorno per giorno le vicende abruzzesi per «la Repubblica», ha condotto un’inchiesta che segue più filoni e che ci permette di capire quello che è successo e sta succedendo davvero all’Aquila. C’è in primo luogo quella terribile notte. Ma dobbiamo domandarci perché alcuni edifici hanno retto, mentre altri, come la Casa dello Studente, sono rovinosamente crollati; e perché quella notte, malgrado mesi di scosse sempre più forti, tanti ragazzi decisero di restare all’Aquila. Dobbiamo anche capire le scelte che hanno ispirato la ricostruzione e le loro conseguenze. La «cultura dell’emergenza», la fame di consenso politico, una cultura clientelare profondamente radicata in Abruzzo, gli appetiti dei politici e delle mafie hanno cercato di approfittare della situazione.
La tragedia del popolo aquilano rischia di durare molto a lungo: si calcola che lo sgombero delle macerie dal centro storico dell’Aquila, se procederà a questo ritmo, finirà nel 2079… Tuttavia il grande show mediatico delle prime settimane oggi è solo un ricordo, come se la situazione fosse tornata alla normalità: e questo è un altro scandalo.
Il buco nero è un libro necessario per capire quello che è successo e sta succedendo nel cratere del terremoto. È un libro che costruisce memoria, perché non dobbiamo dimenticare. E perché dobbiamo fare in modo che le prossime calamità naturali non abbiano effetti così devastanti.


09 Marzo 2011

Categoria : Recensioni Libri
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