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Il recupero di un gioiello ecclesiale

31 marzo 2011 @ 16:17 Categoria: Cultura

[1]Fossa – Grazie al contributo finanziario della Capgemini Italia si è resa posibile la chiusura della prima tranche di interventi per il consolidamento e il restauro di uno dei gioielli più significativi della storia dell’arte locale, la chiesina Santa Maria ad cryptas. Straordinario esempio di architettura cistercense, sapientemente vocato all’incontro dei caratteri di un modus architettonico locale, il piccolo tempio dedicato alla Vergine si innalza sovrano sul primo colle dell’antica Aveja, oggi Fossa, distante dall’insediamento abitato circa un chilometro. Considerato dalla critica uno degli esempi maggiormente riusciti dell’incontro tra architettura e pittura, si caratterizza maggiormente per gli straordinari cicli di affreschi che animano la fodera interna dell’involucro. Le origini del corpo di fabbrica, in cui si ravvisano elementi tipici dell’educazione borgognona in larga parte rifusi con quelli della tradizione abruzzese, si fanno risalire ai secoli IX e X d.C. allorchè la presenza della singolare struttura ipogea della cripta trattiene in sè l’evocativa matrice romano-bizantina di quel periodo. La cerimonia a chiusura di questa prima fase, ed inaugurale per la successiva, si terrà presso il Villaggio San Lorenzo in Fossa alle ore 11.00 di venerdì 1 aprile. Saranno presenti: Mons. Giuseppe Molinari, don Luigi Maria Epicoco Vicario Episcopale per i Beni culturali, la Cultura e l’Università, l’ing. Maurizio Mondani Amministratore delegato Capgemini Italia, Luigi Calvisi Sindaco di Fossa, larch. Paola Brunori, ing. Giuseppe Carluccio, arch. Marco Porfiri, progettisti.


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