“Atenei federati, mica una cattiva idea”


L’Aquila – La proposta del Rettore dell’Università dell’Aquila, Ferdinando Di Orio, di federare l’Ateneo aquilano e quello teramano, in ragione della complementarietà delle discipline, secondo il vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico (foto) “va raccolta con favore e attenzione nella prospettiva di rafforzare i poli universitari regionali in termini di sviluppo delle eccellenza nella ricerca e nella didattica. La realizzazione di un piano strategico comune delle due Università , pur nella loro rispettiva autonomia, può definire un nuovo modello di programmazione”. Il modello delle università come centri settoriali legati a specifici ambiti territoriali – ha spiegato D’Amico – “che ha caratterizzato il settore nella storia dell’Abruzzo, può trovare in questa proposta una evoluzione significativa e interessante anche per l’integrazione extraregionale ed internazionale delle Università”.
Per il vice presidente del Consiglio regionale “dell’idea di federare gli Atenei se ne potrebbero avvalere i territori aquilani e teramani in ragione anche delle politiche di sviluppo economico. Il modello federativo con un piano strategico condiviso appare il più appropriato, in termini di sviluppo futuro.
In questo senso credo di poter interpretare e condividere la posizione con i consiglieri Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca e con quanto da loro espresso ieri,rispetto al quale bisognerebbe accelerare anche nella ASL della provincia dell’ Aquila l’integrazione della Università nell’ambito dell’erogazione dei sevizi sanitari, così come ha già avviato la Asl teramana. Contemporaneamente sviluppare una analoga diffusione nei due territori provinciali di specialità della università teramana, come quelle collegate alla facoltà di Agraria e Veterinaria”.


16 Aprile 2011

Categoria : Politica
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