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Calvi:12mila persone a casa entro Natale

30 giugno 2009 @ 21:20 Categoria: Cronaca

L’Aquila – Entro il prossimo settembre, 3mila sfollati che hanno perso la loro abitazione nel terremoto in Abruzzo potranno entrare nei primi complessi residenziali all’Aquila previsti dal piano C.A.S.E (Complessi antisismici sostenibili ed eco-compatibili) ed entro Natale saranno 12mila le persone che potranno usufruire dei nuovi alloggi: lo ha confermato, nel corso di un convegno a Bologna, il prof. Gian Michele Calvi, responsabile del progetto e presidente di Eucentre di Pavia, centro europeo di ricerca e formazione in ingegneria sismica. Secondo Calvi, il completamento del piano C.A.S.E. potrebbe segnare la fine dell’emergenza abitativa per gli attuali occupanti delle tendopoli. “Potremmo essere vicini – ha detto l’ingegnere durante il workshop “Il terremoto dell’Abruzzo, riscontri tecnici e l’inizio della ricostruzione”, inserito all’interno del convegno “L’ingegneria sismica in Italia” organizzato a Bologna dall’Associazione nazionale italiana di ingegneria sismica (Anidis) – ad un punto di pareggio. Ma nel caso di necessità nulla vieta di aumentare il numero di alloggi”. Il progetto a favore degli sfollati è improntato su tre pilastri: “La velocità di costruzione – ha spiegato Calvi – la totale sicurezza sismica e l’autosufficienza energetica”. I tempi di lavoro procedono in anticipo rispetto alle previsioni. Il 9 giugno scorso sono stati aperti i cantieri: sono cioè iniziati gli scavi per la realizzazione delle fondamenta delle abitazioni che appoggeranno su piattaforme antisismiche. “Ci sono già otto piastre complete – ha spiegato il presidente di Eucentre – pronte a ricevere gli edifici. La costruzione degli alloggi inizierà l’11 luglio, il giorno successivo alla chiusura del G8″. Calvi ha spiegato che la realizzazione delle nuove case (che di fatto vanno a sostituire le baracche utilizzate in passato e saranno occupate per 10 anni) si accompagna alla ricostruzione del centro storico dell’Aquila e degli edifici danneggiati in modo non grave dal terremoto che costituiscono “il 60-70% delle case abbandonate”. Per quanto riguarda i costi, il progetto C.A.S.E “ha ricevuto uno stanziamento di 700 milioni di euro – ha concluso Calvi – e per gli edifici, al lordo, la spesa e’ di circa 2.500 euro a metro quadrato”.


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