Il Cospa su Collelungo


Ofena – Il COSPA di Dino Rossi ha inviato alle autorità (questore, prefetto, carabinieri ecc) la seguente nota: “Con la presente nota codesta associazione intende portare a conoscenza la S.V.I. su alcuni aspetti riguardanti il bando di gara per la coltivazione dell’area sita in località “Collelungo” – OFENA per l’esercizio di attività estrattiva di inerti. Dalla lettura del bando, ma soprattutto dall’aggiudicazione della gara emergono dei dubbi e delle perplessità. In primo luogo si tiene a precisare che al suddetto bando hanno partecipato ditte che si sono consorziate esclusivamente per la attività estrattiva dell’area di cui all’oggetto e quindi per rispondere a tale bando.
Lo stesso è attualmente pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Ofena.
Di seguito si riportano alcuni dei punti in esso contenuti su cui sono emerse perplessità:

Art. 2. REQUISITI E CONDIZIONI RICHIESTE
2.1 La coltivazione dell’attività estrattiva sarà aggiudicata esclusivamente ad imprese iscritte alla C.C.I.A.A. nel settore merceologico inerente la lavorazione di inerti ed avente i requisiti previsti dalla legge regionale n. 54 del 26/07/1983 e successive modificazioni ed integrazioni e dalle vigenti normative in materia di attività di cava. Sono altresì ammessi a partecipare raggruppamenti temporanei di imprese, nei quali almeno il 60% dei partecipanti siano in possesso della iscrizione alla CC.I.AA. nell’elenco delle imprese operanti nello specifico settore di estrazione di materiali inerti.

In relazione a tale punto appare bizzarro che venga ammessa la possibilità a partecipare alla gara un raggruppamento temporaneo costituito solo dal 60% di ditte iscritte alla CC.I.AA. ed è ancora più bizzarro che il restante 40% che a prendere parte di codesto raggruppamento possa essere un “pincopallo” qualsiasi!!!!!
Sorge spontanea una domanda:
“Come mai non è stato richiesto un consorzio già costituito e consolidato nel tempo?”
“Con un consorzio già affermato si sarebbe potuto evitare qualsiasi rischio di intrusioni di personaggi, magari legati ad organizzazioni malavitose!?!?!”.
Mi permetto di fare tale osservazione poiché in molte occasioni l’ex Prefetto dott. Franco Gabrielli, ora capo della Protezione Civile, e l’attuale dott.sa Maria Giovanna Iurato, hanno avvertito i sindaci dei comuni ricadenti nel cratere ad essere attenti circa la possibilità di infiltrazioni di tipo mafiose sia nel settore della ricostruzione che nelle attività estrattive.
Ed è, sulla base di tale avvertimento, che si pensa che con questo tipo di bando sarà molto difficile controllare il restante 40% delle ditte che andranno ad operare nella cava comunale di Ofena.
È noto a tutti che l’attività estrattiva è particolarmente delicata, in quanto l’Abruzzo non ha un Piano Cave regionale e nemmeno piani provinciali. Quello estrattivo, dunque, è un settore interamente nelle mani dei cavatori, che operano senza alcun controllo effettivo. Una situazione che si ritiene preoccupante in vista della ricostruzione post- terremoto.
A questo punto è lecito pensare che al restante 40% del raggruppamento temporaneo riportato nel bando possano aderire inavvertitamente altre società con fedine penali dubbie le quali possono compromettere la situazione del territorio del Comune di Ofena. Tutto ciò, anche in funzione della disponibilità concessa dalla precedente Amministrazione del sito della cava di Collelungo al Piano Regionale Rifiuti che avrebbe potuto intravedere la possibilità di utilizzarlo per smaltire rifiuti provenienti dalla limitrofe regioni nonché da quella campana ( proprio come aveva paventato l’ex sindachessa Anna Rita Coletti in un consiglio comunale!!! ).
Visto il caso sarebbe meglio prevenire, che curare!
Sembra che il bando sia stato fatto ad hoc solo per cambiare gestione ed aumentare i mc di escavazione in quanto non ne conseguirebbero profitti per il Comune poichè il prezzo a base d’asta è stato fissato ad 1,15 contro 1,47 al mc che la ditta attualmente versa al Comune di Ofena ad ogni scadenza.
In questo modo si è solo aumentato i mc da scavare al fine di liberare l’area più in fretta possibile e pronto ad essere utilizzato come discarica!!!!
E chi ci assicura che il 40% dei buontemponi stiano già pensando a come fare per trasferire i rifiuti da Napoli ad Ofena?
Tutto questo può accadere grazie ad un bando che spiana la strada ad un eventuali intrusioni di attività criminose, con l’unico obbiettivo legato ad interessi economici infischiandosene di eventuali inquinamenti di una zona rimasta ancora intatta.
Non possiamo permettere che in un territorio come quella di Ofena e Capestrano, dove ci sono dei prodotti di ottima qualità, ci possa essere la possibilità di ripristinare una collina con l’immondizia campana.
Noi del cospa Abruzzo siamo dell’idea che l’immondizia deve essere smaltita dove viene prodotta e diciamo a gran voce: BASTA CON QUESTI BALZELLI!
Per questi motivi siamo pronti a scendere in campo con trattori, mucche, asini e molto altro ancora se necessario, pur di ostacolare qualsiasi eventuale disegno politico-camorristico sceso dall’alto a danno di chi vive in queste zone. Siamo stufi di vedere il nostro territorio depredato e non valorizzato per le cose buone che abbiamo, come ad esempio: il dilagare dei vigneti, senza nessun controllo a discapito di altre categorie più deboli e, nel contempo, nello stesso territorio viene concessa l’importazione dei fanghi provenienti dai depuratori dalla costa così come è successo nella zona di Navelli (vedi caso Biofert).
In poche parole: prendono il buono e lasciano il cattivo!!!

Art. 8 Riserve dell’Amministrazione
8.1 La concessione della coltivazione ed il relativo capitolato saranno sottoscritti dalle Parti sulla base dell’attuale stato di fatto e di diritto senza che il concessionario possa esprimere riserva alcuna.
8.2 Il Comune si riserva a suo insindacabile giudizio di annullare, revocare ovvero di non dare
corso alla presente procedura per ragioni tecniche, economiche e comunque per motivi di pubblico interesse senza che ciò comporti la corresponsione di alcun indennizzo o risarcimento in favore dei partecipanti, dell’aggiudicatario e del concessionario.

Sulla scorta di questi due punti del bando appare l’evidente possibilità di poterlo annullare ovvero di non dar corso alla procedura per di più senza alcuna corresponsione di indennizzo o risarcimento in favore dei partecipanti, dell’aggiudicatario e del concessionario.
Si invita, pertanto, le S.V.I. a considerare questo articolo previsto dal bando e sulla base dello stesso indirne uno nuovo con un progetto serio sia per ciò che concerne l’attività estrattiva sia per quanto riguarda il ripristino futuro e non come è avvenuto in passato considerato che il bando in questione è stato indetto e formulato sulla base del vecchio progetto legato ad una concessione scaduta come ha sentenziato il Consiglio di Stato.

Un’ultima riflessione va fatta relativamente alla pubblicazione del bando solo ed esclusivamente nella Gazzetta della Repubblica Italiana escludendo quella Comunità Europea nonostante si tratti di una cifra consistente.

Con l’occasione si rende noto all’Ill.mo Procuratore Capo Alfredo Rossini che questa associazione, appena pubblicato il bando e pubblicate le delibere del C.C. di Ofena, ha inviato alla Procura di L’Aquila un esposto relativo alla cava comunale di Ofena esponendo fatti simili a questi sopra esposti e, nonostante siano passati più di due anni, ancora stiamo aspettando l’esito delle indagini sperando che non sia andato perso il fascicolo durante il trasloco a causa terremoto!!!
A tal proposito si resta a disposizione per qualsiasi chiarimento o informazione necessaria all’attività di indagine.
Per i suesposti motivi il Cospa Abruzzo
CHIEDE
un incontro con il Sindaco del Comune di Ofena e con il Prefetto di L’Aquila al fine di trovare una soluzione al problema entro e non oltre il giorno 09 luglio 2011 (tempo limite per la stipula del contratto tra le parti).
In caso contrario saremo costretti a rimettere in moto i nostri trattori con rimorchio a seguito e carichi di immondizia per arrivare in Prefettura. Una volta giunti sul posto alziamo i ribaltabili per lasciare l’immondizia al fine di far rendere conto alle Autorità cosa significhi avere una discarica davanti casa, per lo più costituita di immondizia altrui!!!
In attesa di riscontro si porgono cordiali saluti.


30 Giugno 2011

Categoria : Cronaca
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