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Spremitura automobilisti: A24-25, più 8,06%

31 dicembre 2011 @ 12:49 Categoria: Cronaca

L’Aquila – La Regione annulla 3 centesimi di accise a litro sul carburante, ma aumenterà il bollo. E’ la pre-batosta. La batosta, quella pesante, era attesa, tanto più che arriva puntuale e inarrestabile ad ogni primo dell’anno. Ma l’entità sorprende: dalla mezzanotte tra 31 dicembre e 1 gennaio, i pedaggi sulle autostrade A 24 e A 25 aumenteranno dell’8,06 %. Gli aumenti riguardano quasi tutte le autostrade d’Italia, e vene sono alcuni davvero sanguinosi, come il 14% in più in Val d’Aosta. Quello abruzzese è, diciamo, sulla media, ma colpisce un’area già in gravissima situazione economica. La Società Strada dei Parchi, che fra l’altro fa capo agli imprenditori abruzzesi Toto, in una nota che ha fatto pervenire ad alcuni organi di stampa, spiega che l’aumento è legato agli investimenti già decisi, o attuati, sull’arteria, in particolare i raccordi e le complanari nella zona di Roma, per rendere più agevole l’accesso e l’uscita dalla capitale. Il rincaro agli automobilisti che quotidianamente percorrono le due arterie, che sono autostrade di montagna e costano di più come manutenzione, appare pesante. Specie in un momento in cui, tanto per dirne una, i disservizi persistono: sulla A.24 nel tratto Teramo-Traforo del Gran Sasso è impossibile la ricezione di Isoradio, sia nei tratti all’aperto, sia in quelli in galleria. E questo da settimane. Tutti ricordano, inoltre, gli ingorghi e i problemi dovuti alla neve, alla fine del 2010 e all’inizio del 2011. Non c’è un solo distributore nei 100 km tra Avezzano e Chieti. Nemmeno un caffè per l’automobilista tra L’Aquila Est e Teramo. Comunque, ugualmente e inesorabilmente, il buon anno a chi viaggia viene trasmesso sullo scontrino del pedaggio. Molti partiranno con una tariffa e torneranno a casa con un’altra.
L’aumento autostradale, ovviamente, è quello più tangibile e vistoso, insieme con quelli dei carburanti, i cui costi sono ormai fuori controllo e hanno sfondato il sipario della sfrontatezza. Ma ce ne saranno a raffica su tutti i consumi. Vivere costerà sempre di più. Semplicemente vivere.
Ugo Centi sull’argomento ci invia questa considerazione: “Le autostrade sono pur sempre dei beni pubblici, anche se dati in concessione ad ammirati privati di oggi. Furono costruite, negli anni ’60 e ’70, con i soldi degli italiani che allora pagavano le tasse. Ebbene, gli italiani di oggi, eredi di quelli di allora, se vogliono passarci sopra devono pagare dei pedaggi sempre più inconsideranti. Verrà un tempo che se le potranno permettere solo i Suv, mentre le utilitarie torneranno ad arrancare sulle vecchie mulattiere di montagna. Almeno finché non saranno “privatizzate” anche loro”.


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