Castiglione dal gip e poi in ufficio


L’Aquila – SOSTIENE DI AVER FORNITO SPIEGAZIONI AI MAGISTRATI – IL PM HA CHIESTO IERI L’INTERDIZIONE – Ha detto la sua verità al giudice Billi, poi è uscito e, forniti chiarimenti ai giornalisti, Castiglione se n’è andato negli uffici della giunta regionale, per svolgere il suo lavoro. Ai cronisti ha detto: “Sono sereno e tranquillo, credo di aver spiegato tutto, sono molto fiducioso”. Parla anche di un equivoco, che avrebbe spiegato ai magistrati chiarendo tutto. Castiglione è stato sentito dal gip Billi nell’ambito dell’inchiesta “Caligola” su presunte tangenti sotto forma di assunzioni in alcuni bandi sull’informatica relativi al programma di cooperazione Ipa adriatico. Nei giorni scorsi, come abbiamo riferito ieri, il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Antonietta Picardi, aveva chiesto al gip l’interdizione dai pubblici uffici per Castiglione.
“Nel merito – ha aggiunto il vice presidente della giunta regionale – con tuttte le riforme che sto facendo, non sto certo a pensare alle referenze per un protocollo culturale con l’Albania senza scopo di lucro che poi non si e’ fatto. Credo che i giudici abbiano capito la mia buona fede, non a caso abbiamo spedito la referenza per raccomandata, quindi alla luce del sole”.
La decisione del Gip e’ attesa tra quattro, cinque giorni. In caso di accoglimento, dell’interdizione dai pubblici uffici, Castiglione sara’ costretto a dimettersi. E potrebbero anche aversi contraccolpi politici sull’assetto dell’attuale governo Chiodi.
Nei prossimi giorni, gli avvocati di fiducia del vice presdiente alla giunta regionale, produrranno altre memorie difensive. Il vice presidente della Giunta regionale, e’ indagato nell’inchiesta denominata “Caligola”, su presunte tangenti negli appalti di servizi, come l’informatica, nell’ambito dei programmi di cooperazione transfrontaliera. L’inchiesta porto’ agli arresti, nel gennaio scorso, di Vanna Andreola, dirigente della Regione, di suo marito, Michele Galdi, di Lamberto Quarta, di Duilio Gruttadauria e di sua moglie Anna Teodoro, vertici della societa’ Ecosfera, di Mario Gay, vice presidente dell’Oics (Osservatorio interregionale cooperazione sviluppo), di Corrado Troiano, socio Cyborg, e di Domenico Peca, ritenuto prestanome di una societa’ fittizia, la Welfare net. Una gara d’appalto da quasi 100 mila euro condizionata per “favorire” il progetto dell’”amico” Corrado Troiano. E’ questa l’accusa specifica che pende su Castiglione che avrebbe perseguito un interesse di natura privata consistente nel conseguimento di vantaggi in favore dell’associazione della allora sua convivente. Per gli investigatori, il bando cucito addosso alla Cyborg “trovava una sua paternita’ politica nell’attivita’ di intermediazione di Castiglione” tanto che una delibera decisiva e’ stata approvata dalla giunta proprio con Castiglione presidente supplente.


28 Maggio 2012

Categoria : Cronaca
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