“Calure estive: sarà anche peggio, se si liquefa il permafrost e fuoriesce metano”


L’Aquila – (intervista di Gianfranco Colacito al prof. Guido Visconti) – CALDO RECORD? E’ PREMATURO, MA L’ESTATE E’ SICURAMENTE TRA LE PIU’ CALDE DA 60 ANNI – (Le foto: in evidenza il permafrost emerge da una parete ghiacciata, e un’esplicazione della sua collocazione – Sotto il prof. Visconti e il permafrost nella tundra russa) – La scienza può essere utile, una volta uscita dai libri e dalle menti degli specialisti, a risolvere i problemi, e di quelli ne abbiamo tanti. Il caldaccio di questa estate, per esempio. Se c’è uno che può parlarci di bolle di calore e calure varie, è il climatologo aquilano prof. Guido Visconti. Chiacchieriamo con lui sui sudori e i calori di questa estate da ricordare. Non solo nei dati statistici meteo. C’è una prospettiva per niente incoraggiante e viene dalle latitudini polari: il permafrost che potrebbe sciogliersi liberando metano, e quindi accrescendo l’effetto serra. Ma cominciamo con Caligola e Lucifero.

Professore, ma che senso hanno questi nomi fantasiosi e roboanti?
—Una prima precisazione riguarda questi nomi che sono diventati un tormentone e che non hanno nessuna ragione di esistere. La verità è che queste estati sempre più lunghe e calde (almeno questa è la tendenza) sono la manifestazione che qualcosa sta cambiando nella circolazione atmosferica. L’alta pressione “africana” non è altro che il ramo discendente della cosiddetta cella di Hadley. L’aria calda si solleva all’equatore e una volta in quota di spande a latitudini più elevate. In questo processo si raffredda per cui tende a precipitare attorno ai 30-35 ° di latitudine creando in queste regioni zone di alta pressione. Non a caso la maggior parte dei deserti sulla terra si trovano in queste fasce di latitudine. Con il progredire del riscaldamento globale l’aria calda equatoriale impiega più tempo a raffreddarsi e quindi il ramo discendente della cella tende ad espandersi ed ad interessare anche la regione del Mediterraneo. Il pericolo quindi è che la regione il cui clima è invidiato da tutti si trasformi nel corso dei decenni in un deserto.

Siamo nel campo dei record o si approssima troppo?
—Se questa è una estate record non si può ancora dire. Sicuramente è fra le tre più calde degli ultimi 60 anni. E’ difficile dirlo perché ad esempio l’Europa centrale finora ha avuto u tempo relativamente freddo e piovoso. Inoltre tanto per fare un esempio l’estate record del 2003 in Abruzzo e nell’Italia centrale non è stata tale.

I ghiacciai si sciolgono e anche quelli polari, su questo non c’è dubbio…
—Lo scioglimento dei ghiacci polari è un altro indice che le regimi ad alta latitudine si stiano riscaldando più rapidamente delle nostre. L’accelerazione del tasso di scioglimento dei ghiacci è confermato da misure satellitari ed oltre ad avere effetti gravi sulla fauna di quelle regioni presenta un pericolo ancora più grave. Nei depositi di permafrost di quelle regioni (terre ghiacciate) una volta sciolti o scaldati si possono liberare enormi quantità di metano che è un gas di serra 60 volte più efficace dell’anidride carbonica. Questo sarebbe un effetto a valanga in grado di accelerare il riscaldamento globale.

Siamo alla frutta, non c’è niente da fare?
—Cosa fare? Le vie d’uscita non sono molte ma un atteggiamento proibente è quello di assumere che il lato allarmista abbia ragione e quindi prendere tutte quelle misure che riducano il consumo di energia e quindi dei combustibili fossili. Da questo punto di vista la riduzione del consumo di benzina (dovuto ai prezzi) potrebbe essere salutare.
D’altro canto in questo settore la ricerca arranca perché è in concorrenza con altri settori ben più influenti e inutili. In Italia questo è particolarmente sentito perché a partire dalla meteorologia questo settore è in via di estinzione (lo vediamo anche a livello regionale con finanziamenti a istituti inutili come il GSSI). Si dirà che viste le premesse sarebbero comunque soldi sprecati e invece non è vero.

Si può sperare che la gente assimili un’educazione ambientale-energetica?
—Si può dare una coscienza responsabile alle persone solo facendogli capire l’ importanza di certi argomenti. Invece la gente è bombardata con il bosone di Higgs e pensa che quello risolva i suoi problemi. Con il clima (come diceva Nicola Cabibbo) è come stare in una stanza piena di leve di cui non conosciamo la funzione. Gli studi e le ricerche sul clima servono a capire il funzionamento di quelle leve e qualcuna di esse potrebbe essere la chiave risolutiva


17 Agosto 2012

Categoria : Scienze
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati