Confcommercio lascia Patto sviluppo – CISL: “L’Aquila crolla, 35% giovani disoccupati”


Pescara – “O SI CAMBIA O CI SARANNO EFFETTI CATASTROFICI” – L’ormai nota dinamica recessiva che sta caratterizzando gia’ da tempo il settore del commercio ed in particolare quello del piccolo dettaglio nel Paese ed ancor piu’ nel nostro contesto abruzzese, ha assunto negli ultimi mesi connotazioni fortemente preoccupanti che, in assenza di politiche attive d’intervento, rischia di trasformarsi in un fenomeno dagli esiti catastrofici sull’intero tessuto produttivo della nostra Regione e conseguentemente sui livelli occupazionali che conta nel settore oltre 70.000 addetti.
Lo afferma la Confcommercio Abruzzzo che comunica la formale uscita dal Patto per lo Sviluppo considerato – si legge in una nota dell’associazione – che nel quadro drammatico purtroppo non ha trovato nel citato Patto per lo Sviluppo ne’ adeguate risposte, ne’ l’utilizzo di risorse di una qualche consistenza per le pressanti e non piu’ rimandabili esigenze del sistema delle piccole e medie imprese del Terziario Abruzzese che e’ chiamato a rappresentare. La Confcommercio parla di situazione manifestatasi con picchi che gia’ all’inizio del 2012 apparivano da record negativi storici e che non solo non si e’ arrestata ma, negli ultimi mesi, si e’ ulteriormente aggravata e richiede urgentemente una vera e propria terapia d’urto, capace almeno di tamponare quella che oramai e’ considerata e riconosciuta unanimemente, la piu’ grave crisi del settore dal dopoguerra. Infatti, dalle piu’ recenti rilevazioni statistiche che le piu’ autorevoli fonti nazionali e regionali evidenziano, emerge un quadro complessivo devastante sia in termini assoluti che relativi e che, a nostro parere, richiede ed impone senza piu’ ritardi, interventi mirati di carattere straordinario. Di fronte a questi numeri che non richiederebbero particolari commenti ma solo immediati interventi, ed in presenza di sempre crescenti preoccupazioni che quotidianamente la nostra base associativa rappresenta presso le decine di nostre sedi operative sull’intero territorio regionale, l’Assemblea di Confcommercio Abruzzo svoltasi lo scorso 12 ottobre a Pescara, con voto unanime dei presenti (Presidente Giandomenico DI SANTE, Vice Presidenti Ezio Ardizzi, Angelo Allegrino Roberto Donatelli) si e’ determinata a comunicare al Presidente della Regione Gianni Chiodi, la formale uscita dal Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo ed il conseguente ritiro della propria delegazione dal Tavolo, inviando tale comunicazione unitamente alle proposte sulle principali problematiche da affrontare e risolvere in questo ultimo periodo di legislatura regionale, a tutte le Autorita’ Regionali.

CISL – “L’Aquila non puo’ piu’ perdere tempo. Ogni qualvolta nasce una proposta, si scatena una polemica. Polemiche che finora hanno bloccato tutto. Questa provincia e’ allo stremo, non c’e’ settore che non conosce crisi, manca il lavoro, cresce la disoccupazione. Un dato su tutti: ben il 36,5 per cento dei giovani aquilani non ha lavoro, contro la media abruzzese del 25,6%”.
Paolo Sangermano, segretario generale Cisl della provincia dell’Aquila, descrive una realta’ “in piena recessione, con indicatori in flessione che evidenziano il declino di un territorio che avra’ bisogno di decenni per recuperare il gap accumulato rispetto alla Costa, in un quadro che fa dell’Abruzzo una regione comunque arretrata rispetto al resto del Paese. Le crisi industriali che si stanno aprendo”, afferma Sangermano, “penso alla Micron, alla Cartiera Burgo di Avezzano, al polo elettronico dell’Aquila, hanno una matrice in comune: la mancanza di progettualita’ e di vocazioni della provincia aquilana. Occorre uno scatto di reni, da parte di chi governa, perche’ si tracci un nuovo indirizzo di sviluppo. E la ricostruzione dell’Aquila e’ dentro tutto questo”. Il segretario Cisl invita “ad abbassare i toni della polemica e a lavorare insieme, soldi alla mano, per far rinascere la citta’ distrutta dal sisma del 2009 e l’intero territorio”. Un appello supportato dai dati: “Per la prima volta”, incalza Sangermano, “si evidenzia all’Aquila un incremento degli effetti protestati: 3.224 tra gennaio e aprile 2012, per un valore totale di oltre 7 milioni di euro”. E ancora. Le ore di cassa integrazione ordinaria, da gennaio a settembre 2012 sono cresciute del 45,8% in provincia dell’Aquila, rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre la cassa straordinaria e’ diminuita del 33,7%. Da notare, l’incremento del 2,9% delle indennita’ di mobilita’. “L’analisi del mercato del lavoro evidenzia un tasso di disoccupazione dell’8,3% in provincia dell’Aquila, contro l’8,5% della media regionale: questo dato, solo apparentemente positivo, e’ determinato dall’effetto degli ammortizzatori sociali in deroga, previsti per il territorio aquilano a seguito del terremoto. Si registra, infine, un picco della disoccupazione giovanile (15-24 anni), che si attesta al 36,5% contro il 25,6% dell’Abruzzo”, conclude Sangermano, “scende, nel secondo trimestre dell’anno, anche il tasso di imprenditorialita’ giovanile, con un -2,23% rispetto allo stesso periodo del 2011″.


17 Ottobre 2012

Categoria : Economia
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