“Ridateci Niccolò Carosio…”


L’Aquila – Scri ve Franco Taccia: “Il 27 ottobre del 1984, ventotto anni fa’, moriva Niccolo’ Carosio, l’ultima vero telecronista calcistico. Persona di grande cultura, che non guasta, di ottima educazione familiare, anch’essa fondamentale, nel “31, con una laurea in giurisprudenza ed un ottimo e ben retribuito lavoro, resta senza parole dopo aver ascoltato l’allenatore dell’Arsenal, Chapman, che commenta alla radio un incontro in diretta.
Senza parole ci resta per pochissimo tempo perche’ dopo aver fatto un velocissimo ed autodidattico corso di addestramento, in un retrobottega, viene assunto nel “32 dalla RAI di allora, l’EIAR, restando al microfono fino al “70. Nella sua vita sono innumerevoli gli episodi degni di nota, tutti legati a frasi buttate li, a caldo e diventate poi “storia” e parte integrante del gergo calcistico. Ma forse molti non sanno che il calcio, che tanto gli aveva dato, stava per unirlo alla leggenda del “GRANDE TORINO”. Doveva infatti partire con lo stesso aereo ma la cresima del figlio lo convinse a cedere alle insistenze della consorte per assistere alla cerimonia. Renato Tosatti, papa’ di Giorgio, e giornalista sportivo, prese il suo posto, sull’aereo e nel dramma.
Carosio era un grande, lo era alla radio e riuscì a mantenersi tale anche dallo schermo, facendo da corollario al match in modo sempre originale, elegante, sublime ed al tempo stesso non invadente o peggio, invasivo. Mai una cronaca soporifera, giammai un errore di sintassi o peggio, di grammatica.
Ma, nel titolo accennavo ai cronisti “moderni”. A quelli che dicono “numerosi calci d’angoli” o che quando un calciatore colpisce con l’esterno del piede dicono che ha tirato di “punta”. O che, peggio ancora, durante un’azione di gioco ti raccontano che qualcuno in tribuna sta facendo la “ola” (e chi se ne…). O che al termine della partita ti mostrano un viedogioco tutto tempestato di luci, linee, disegni e menate di ogni tipo, per cercare di tradurre la descrizione che avrebbe fornito Carosio della medesima azione ” Rosato anticipa l’avversario, passa velocemente la palla a De Sisti che osserva il piazzamento dei compagni e fa partire un cross dalla tre quarti, la palla arriva all’altezza del vertice sinistro dell’area di rigore, Riva controlla con il petto… e scaglia un diagonale all’incrocio dei pali…goallll.”
Tanto tempo fa’, quando Carosio non c’era piu’ da un pezzo, qualcuno, che non riuscivo a capire, ad un certo punto levava l’audio durante le partite. Aveva ragione”.


15 Novembre 2012

Categoria : Cronaca
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