Teramo – Il prefetto di Teramo ha potuto solo oggi, dopo 13 mesi di procedure complicate e farraginose, e un braccio di ferro con il comune di Canzano, azzerare oltre 12.000 multe elevate nel territorio canzanese grazie ad un micidiale autovelox che… non doveva esserci. L’apparecchio, evidentemente usato come un rastrello di denaro in modo insidioso per gli automobilisti, era collocato nel centro abitato e le multe non venivano contestate: quindi, illegali. Più di un anno fa il prefetto intervenne azzerandole tutte, ma non riuscì ad ottenere i verbali che il comune non intendeva inviare per non perdere, forse, un cèspite importante per i suoi bilanci. C’è voluto un intervento della magistratura e alla fine solo in questi giorni i verbali sono arrivati in prefettura e possono essere archiviati. Ma chi ha pagato ha poche speranze di rivedere i soldi: dovrà esigerne la restituzione dal comune e chi sa quanto ci vorrà. Come sempre in Italia due assurdità confermate: spesso la legge viene usata solo per fare soldi, e non nell’interesse di tutti, e altrettanto spesso chi è onesto e corretto e paga con solerzia, prende una fregatura. Tutto sommato, ecco un paese gretto, invivibile, in cui la democrazia e la correttezza sono pie illusioni: l’Italia, anzi l’Italietta dei furbi e dell’illegalità come regola in cui sguazzare.