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Dragaggio, se ne parla dopo la Befana

4 gennaio 2013 @ 13:05 Categoria: Le Interviste

[1](Pescara) – (di Stefano Leone) – (Foto: Stefano Leone intervista Di Pietrantonio nelle immagini del Tg3 Abruzzo, e sotto la rabbia dei pescatori) – Le novità sul fatto che non ci sono novità le abbiamo già descritte in altro articolo sempre di oggi. Alla luce del fatto che novità non ce ne sono, i più tranquilli sono loro: i marinai; nel loro presidio sulla banchina del molo nord del porto canale, vanno e vengono, parlano fra loro, ricevono visite di cittadini e giornalisti. Loro, nella pacatezza che li ha contraddistinti anche nelle manifestazioni organizzate in favore del loro porto, sono gentili e cortesi con tutti ma questo non significa che i problemi sono superati, anzi. Le difficoltà di una categoria che chiede da più di un anno, non aiuti o prebende di alcun genere, ma solo ed esclusivamente che chi di dovere si adoperi per consentire loro di tornare in mare, vale a dire al proprio lavoro, alla loro vita di sempre.
[2]Ma sono anche consci, a questo punto, che tutto è rimandato a dopo il 6 gennaio prossimo. Stamane, come riportato nell’articolo del quale accennavamo precedentemente, al gazebo-presidio c’è stata la visita del Capo gruppo del PD in Comune Moreno Di Pietrantonio e il Consigliere Antonio Blasioli che hanno tenuto una conferenza stampa proprio nel presidio-gazebo della marineria. Gli esponenti politici pescaresi hanno tenuto a ribadire a Sindaco, Presidente della Provincia e [3]Presidente della Regione, l’impegno per far si che i lavori previsti inizino al più presto.
- Di Pietrantonio, il ritardo d’intervento sul porto ormai è stato discusso e notorio a tutti; qual’è la motivazione principale della vostra protesta di oggi?
[4]“Il 2012 è stato senza dubbio per la città di Pescara l’anno peggiore con la vergognosa chiusura del porto e il conseguente blocco di tutte le attività lavorative ed economiche, con perdita di posti di lavoro e danni per decine e decine di milioni di euro. Tutto questo rappresenta sicuramente il fallimento della classe politica che governa la città di Pescara. Le feste sono finite e il problema dragaggio resta. La gara d’appalto per i lavori di dragaggio del porto di Pescara si è conclusa il 28 novembre 2012 con l’aggiudicazione dei lavori alla ditta SIDRA di Roma. La consegna dei lavori non è ancora avvenuta da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche, stazione appaltante diretta dal Dott. CARLEA alla ditta che ha vinto la gara. Chiediamo insieme alla marineria e a tutti gli operatori commerciali del porto di Pescara di conoscere i motivi di tale ritardo considerando il grave stato di emergenza che da più di un anno il porto di Pescara e tutti coloro che vi lavorano stanno vivendo e sopportando”.
- Cosa, in via del tutto prioritaria, chiedete a chi ha titolo per operare nella faccenda?
“Chiediamo al Sindaco e al Presidente della Regione di intervenire immediatamente affinché si acceleri la procedura burocratica di consegna dei lavori e si avvii finalmente il dragaggio da
effettuare negli 85 giorni previsti dal bando di gara. C’è bisogno di sapere con certezza la data di inizio e fine dei lavori di dragaggio per poter programmare il futuro. (dicevamo in apertura che, proprio mentre era in atto la conferenza stampa, il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa emetteva una nota della quale riferiamo in altro articolo già pubblicato dal nostro giornale Ndr).
- Avete fatto accenno anche al sistema porto come sistema per il turismo; cosa chiedete in questo senso?
“Chiediamo inoltre all’Amministrazione comunale di Pescara di attivarsi presso le compagnie navali per programmare il ripristino dei collegamenti con l’altra sponda dell’Adriatico, questo lavoro va fatto con urgenza per avere qualche possibilità che nella prossima estate ci sia una nave che colleghi di nuovo Pescara e l’Abruzzo con la Croazia. Inoltre auspichiamo che venga attivato un programma a livello regionale e nazionale di intervento ordinario per il porto di Pescara insieme agli altri porti d’Abruzzo prevedendo fondi e tipologie di intervento affinché non si ripeta più l’assurda chiusura del porto di Pescara”.


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