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Turismo, professionalità e nuovi strumenti

31 gennaio 2013 @ 13:13 Categoria: Turismo

[1]L’Aquila – Scrive Carlo Frutti, meeting planner: “Il Piano Strategico per il rilancio e lo sviluppo economico del territorio aquilano deve comprendere un capitolo importante, inespresso sino ad oggi, dedicato al turismo, o meglio ai turismi.
Occorre puntare sul “turismo di nicchia”, un settore in notevole crescita, volto a riscoprire le eccellenze territoriali.
E la strategia va fondata su due parole d’ordine: integrazione ed interazione.
Integrazione significa mirare alla collaborazione con gli altri territori. Interazione va intesa come rapporto con altri soggetti per arrivare a una unità di intenti. Ed interazione significa, anche, guardare alle nuove tecnologie e al web, visto che già oggi circa il 30% degli italiani usa internet a fini turistici.
Da qui la necessità della presenza sui social network e l’utilizzo dei prodotti multimediali e delle App. Le risorse per lo sviluppo e valorizzazione della destinazione L’ AQUILA sono quelle specifiche (culturali, storiche, paesaggistiche e naturali), altamente distintive e fortemente radicate nella destinazione turistica montana.

Va definita, pertanto, un’ “area turistica aquilana” di eccellenza caratterizzata da risorse specifiche altamente distintive, infrastrutture necessarie ed adeguate, servizi turistici qualificati. “L’AQUILA” è una destinazione turistica in cui è necessario subito integrare e coordinare le diverse risorse del territorio.
Partiamo, intanto, dall’esistente con un CENSIMENTO delle strutture ricettive, delle attività turistiche e commerciali, dei siti d’interesse ambientale, storico, religioso, culturale, delle infrastrutture, delle organizzazioni, delle agenzie, dei servizi, delle istituzioni culturali, degli eventi consolidati sul territorio, degli impianti sportivi, di benessere e di ricreazione, delle attività agricole ed artigianali di qualità e peculiari, per offrire da subito “pacchetti” coordinati e funzionali per una presenza turistica continuativa a differenza del “mordi e fuggi” dei flussi attuali.

Nella realtà ci troviamo di fronte ad un’area a vocazione turistica con un medio-alto potenziale competitivo caratterizzato dalla presenza di risorse specifiche, ma dalla carenza di risorse generiche e/o di servizi turistici qualificati. La soluzione deve necessariamente coinvolgere direttamente le istituzioni politiche a diversi livelli della gerarchia decisionale (locale, regionale, nazionale).
E veniamo all’oggi.
Sul Bura Speciale n. 87 del 28 novembre 2012 sono stati pubblicati due bandi turistici pubblici della Regione Abruzzo (ora prorogati nella scadenza) sulle destinazioni territoriali (DMC) e sulle linee di prodotto (PMC).
Siamo ad un nuovo modello organizzativo del turismo regionale, in grado di dare impulso alla costituzione di organismi privatistici di elevata professionalità per lo sviluppo delle destinazioni e del prodotto.
E’ ridisegnata completamente l’organizzazione turistica regionale con una decisa inversione di rotta nell’approccio culturale allo sviluppo del turismo stesso.

Si guarda alla competitività, alla qualificazione e strutturazione dei servizi, alla eccellenza della offerta turistica per entrare nella logica degli investimenti, per sviluppare il prodotto e commercializzarlo, tenendo conto delle esigenze dei mercati.
La finalità è costruire un progetto turistico che dovrà avere un durata pluriennale su cui programmare i futuri investimenti pubblici e privati.
Pensiamo ad un “Convention Bureau”. Una convention bureau (da non confondere con il semplice centro booking che è un ufficio per la sola prenotazione delle camere !!!) è un ufficio turistico che ha come funzione fondamentale quella di promuovere sui mercati un dato territorio, attraverso l’aggregazione delle differenti componenti dell’offerta in un’ottica sistemica. Essa riveste un ruolo di particolare importanza nel marketing del segmento turistico congressuale. Una struttura semplice, agile, dove la gestione “privatistica” sia preponderante e la presenza pubblica sia garanzia per gli operatori coinvolti e sostegno legislativo e normativo.

Pensiamo ad un “organismo” relazionale che colleghi tra di loro i diversi soggetti che contribuiscono all’offerta turistica territoriale (imprese, istituzioni, organizzazioni, …) per realizzare un processo
integrato di valorizzazione del territorio nelle sue diverse forme dalle risorse culturali e paesaggistiche, ai servizi di supporto, alle infrastrutture di trasporto e di ricettività turistica, i servizi informativi, le infrastrutture sociali ed economiche.
Pensiamo che con tale strumento di coordinamento, programmazione e promozione dell’attività turistica nel territorio aquilano si possano raggiungere due ordini di obiettivi e priorità:
- integrare in un sistema tutte le risorse, le attività e le organizzazioni che direttamente producono il flusso turistico o concorrono indirettamente alla sua integrazione;
- configurare un prodotto turistico di alta qualità e fortemente ed emozionale che sappia cogliere le esigenze e le aspettative del cliente in target.

Partiamo, dunque, da quello che oggi abbiamo e con un semplice e funzionale “organismo di coordinamento” possiamo già mettere in campo le “risorse” presenti sul territorio superando le divisioni e differenziazioni attuali. E’ per questo che le istituzioni e gli operatori devono puntare ad un “DMC UNICO”, con L’AQUILA come baricentro, focus del progetto di sviluppo turistico e brand di riferimento. Una organizzazione di operatori turistici che abbia come momenti d’azione e promozione, con la Città dell’Aquila, il Gran Sasso, l’Altopiano delle Rocche e la Vallata dell’Aterno, con interazioni ed integrazioni con le aree, gli operatori e le emergenze turistiche teramano-pescaresi da un lato e marsicane dall’altro.
Un Consorzio unico di operatori turistici privati e pubblici, motivati, coesi, che facciano della specializzazione, della formazione e della qualità il fulcro per la promozione del “brand” L’AQUILA CITTA’ DI CULTURA E DI MONTAGNE.

Un Consorzio che sappia offrire, in tutte le stagioni, pacchetti turistici legati alla neve, all’ambiente, alla cultura, alle emergenze storiche, architettoniche, archeologiche ed artistiche, ai luoghi ed ai simboli della religiosità, alla Perdonanza ed alla Transumanza con i valori ideali, storici, tradizionali e culturali che ad esse sottendono, alla enogastronomia, alle produzioni agricole di nicchia ed all’allevamento di qualità, all’artigianato artistico ed alle tipicità, allo sport, in definitiva offrire una “meta” con un alto indice di BIL (benessere interno lordo) e, quindi, di qualità della vita.

Qualora le condizioni e gli interessi degli operatori non trovassero subito le opportune convergenze, in subordine, si attivi comunque un “organismo di coordinamento” tra i DMC del comprensorio aquilano per una proposta omogenea ed unitaria delle diverse realtà turistiche, per progetti condivisi e compartecipati, pur nelle salvaguardia delle peculiarità e degli interessi delle aree e dei singoli operatori.
Ma in caso di mancata convergenza su un DMC unico : cosa farà il Comune dell’Aquila ? Ed i Parchi ? Cosa faranno le strutture turistiche e le imprese che operano nella Valle dell’Aterno ? Si divideranno su due fronti ? Seguiranno i rispettivi interessi senza una visione globale e condivisa del processo di sviluppo turistico ? Questa la domanda che si pone oggi !
Per sintetizzare la proposta di rilancio del turismo aquilano può partire da un CENSIMENTO delle risorse turistiche”.


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