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La cometona di Natale fila verso la Terra

6 marzo 2013 @ 09:25 Categoria: Scienze

L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – (Foto: in evidenza un’immagine reale della cometa Ison – indicata in rosso – e sotto un disegno scientifico con la Nube di Oort, la fascia circolare chiara esterna al sistema solare) - Da tempo chi ama la natura e la scienza, e per questo dà occhiate sitibonde ai siti astronomici, sapeva della cometa Ison, in cammino verso la Terra dalla periferia del sistema solare. Ora ne sappiamo di più: sarà una vera cometa di Natale, anzi una cometona che splenderà nel cielo tra 25 e 26 dicembre, ma anche parecchi giorni prima e dopo, grande – dicono gli astronomi – anche quanto la Luna. Mai visto niente del genere.
La famosa cometa Halley fu grande, ma niente del genere. Potrebbe essere visibile anche di giorno e illuminare le notti come due lune piene. Quando la vedremo così grande e spettacolare, con la sua coda o le sue code, sarà ad un… tiro di schioppo dalla Terra: circa 60 milioni di chilometri. Ora è ben più lontana: quasi 650 milioni di chilometri, oltre l’orbita di Giove. Ma cammina veloce e punta su di noi. Anzi, sul Sole, perchè tutto ruota attorno al Sole e tutto risponde alla sua dominante gravità che incurva lo spazio del sistema eliocentrico e fa “cadere” tutto in quella curvatura.
La cometa Ison (scoperta da scienziati russi nel 2012: la vedete minuscola e indicata in rosso nella foto in evidenza) non è periodica, nel senso che non l’abbiamo mai vista e certamente non la vedremo mai più. La sua orbita è radente. Piomba su di noi con una traiettoria molto inclinata. Arriverà in vicinanza del Sole, girerà attorno all’astro e andrà via verso enormi distanze. Forse il Sole la consumerà di parecchio e dunque la coda potrebbe essere lunga e colorata.
[1]Da dove viene? Come tutte le comete (corpi solidi di ghiaccio e polveri) parte dalla Nube di Oort, e obbedisce alla gravità solare nel sistema eliocentrico. Percorre miliardi di chilometri all’andata e miliardi al ritorno. La Nube di Oort (mai vista, solo ipotizzata dagli astronomi) è una sorta di cappuccio di frammenti di ghiaccio e polvere che avvolge a 1,5 anni luce di distanza dal Sole l’intero sistema. Potrebbe infatti essere del tutto sferica: un mare di milioni di frammenti, che ogni tanto partono verso il Sole, si avvicinano, vengono consumati e vaporizzati e si consumano sparendo nello spazio planetario. Possono avere una periodicità, che è comunque a termine. Se le comete si consumano, e muoiono, come mai invece continuano ad arrivarne sempre altre? La riserva è appunto la Nube di Oort: ipotesi che rafforza l’ipotesi della sua reale esistenza.
Chi ama queste cose (ma lo spettacolo di dicembre produrrà molti nuovi appassionati…) si prepari fin da ora, e si informi su Internet degli sviluppi che ci saranno. Per queste cose Internet è una sorgente di meraviglie e notizie. Si munisca, magari, di un binocolo (bastano 10 ingradimenti) e di un supporto per tenerlo ben fermo. Le comete si osservano bene, perchè sembrano ferme nel cielo, al contrario di asteroidi e meteoriti.
La cometona Ison potrebbe portare con sè, o farsi precedere, da sciami di meteoriti e piccoli asteroidi. La settimana scorsa
un meteorite giallo-verde con scia bianca è apparso per due secondi nel cielo adriatico, spegnendosi poi nel buio senza toccare terra o acqua. Sarà una coincidenza. Ma anche altri meteoriti e almeno un asteroide sono comparsi: ricordate quello russo poco tempo fa? E se ne arrivassero con Ison, non ci sarebbe nulla di strano.


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