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Il Cospa accusa: terremotati abbandonati

28 settembre 2009 @ 16:06 Categoria: Cronaca

ofena-1Ofena – Nuova presa di posizione del Cospa di Dino Rossi che difende i terremotati di Ofena e lancia accuse di scarsa informazione sui loro problemi. “Questa associazione – scrive il Cospa – è nata per combattere la mala-politica e, detto così, sembrerebbe una barzelletta ma non lo è, anzi, se di associazioni come questa ce ne fossero una in ogni paese, sicuramente la politica italiana andrebbe un pochino meglio. Di mala-politica l’Italia è piena!! Per una migliore efficacia occorre iniziare a combatterla proprio nel paese dove ha la sede, in modo da avere una buona base di partenza. Non c’è posto migliore di Ofena per farsi le ossa!
Ofena è diventato famoso in tutto il mondo, (ricordate la vicenda Smith), per come regna da decenni la mala-politica e a volte a dare una mano arrivano anche gli organi di informazione, come Rai3, una delle reti televisive più seguite nella nostra Regione, non certo per le notizie che riporta, ma solo perché copre quasi tutto il territorio regionale. Qualche settimana fa il Cospa Abruzzo minacciò di bloccare i cantieri a Bazzano,a causa della mala-politica dell’amministrazione ofenese, in particolare per i lavori che non sono stati eseguiti, per le condizioni in cui vivono i terremotati e per le miriadi di ordinanze senza senso e fuori legge emesse dal Sindaco. Che cosa fa la televisione pagata dai contribuenti? Si reca ad Ofena per ascoltare il primo cittadino, ed è come se all’oste gli si chiede: “come è il vino”? A questo punto, ci assale un dubbio: forse Rai3 aspetta che noi blocchiamo i cantieri per fare un servizio migliore? Allora la colpa non è del Cospa se blocca i lavori ma di Rai 3 che invece di divulgare le notizie vere, le mistifica, facendo apparire tutte rose e fiori. La “mala-informazione e la mala-politica,” quasi sempre, come nella circostanza di Ofena, vanno a braccetto e l’unico modo per ridare voce al popolo ofenese è quello di spostare la manifestazione, sospesa fino a data da stabilire, a Pescara nella sede regionale di Rai3, portando con noi le brande, gli elettrodomestici e tutto l’indispensabile per abitarci. Tanto il canone lo paghiamo anche noi terremotati di Ofena! In poche parole, se a volte scoppia la protesta, il più delle volte è dovuto a episodi simili a quello avvenuto la settimana scorsa. Per nostra fortuna a darci una mano sono arrivati i quotidiani on line, e le piccole televisioni locali i quali danno voce più al popolo che alla mala-politica ormai regnante in questo paese, mettendo a nudo i misfatti dei politici locali. Noi del Cospa Abruzzo ringraziamo di cuore tutti i Direttori di queste testate che si sono adoperate per i cittadini e non per i soliti politicanti, per questo a gran voce vi diciamo di seguitare la strada intrapresa. Siete grandi!!! Infatti, i terremotati ofenesi sono incavolati per il comportamento di Rai 3, teso a nascondere la cruda verità, mentre la gente seguita a vivere il terremoto in modo indecoroso e il Sindaco seguita imperterrito a violare la legge. Come potete notare dall’allegato la sindachessa ancora una volta ha sfoggiato le sue capacità, superando se stessa.
Il mese scorso ho richiesto ai sensi della legge 241/90 copie delle ordinanze con le quali sono state chiuse le strade di Ofena e a distanza di un mese, invece delle copie, arriva una lettera a firma di nessuno, o meglio siglata “il comune di Ofena.” Di sicuro avrebbero fatto prima a spedire le ordinanze già stampate, bastava inviarle via Fax come d’accordo preso con gli impiegati, invece di scomodare lo stabile comunale per interrompere i tempi, ma se proprio dovevano delegare qualcuno, potevano farla scrivere dalle strade interrotte, visto che sono molto più informate sui fatti. Ecco perché ad Ofena fino ad oggi nulla è stato fatto; il nostro Comune non è rappresentato da nessuno: il Sindaco è a Pescara e quando è ad Ofena accompagna il figlio nelle case terremotate, il vice-sindaco ha trasferito il suo ufficio e quando dovrebbero lavorare delegano gli altri, come in questa circostanza, il Comune risponde per loro”.


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