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San Pietro, in attesa dei due papi Corriere continua a far crescere il santuario
3 maggio 2013 @ 20:55 Categoria: Le Interviste
L’Aquila – DECINE DI MIGLIAIA DI FEDELI E PELLEGRINI OGNI ANNO – (Nelle foto: folla di pellegrini, primi lavori negli anni 80, la statua a Giovanni Paolo II, una vecchia foto del papa in gita, e altre immagini) – Pasquale Corriere, foto, l’uomo che si inventò il santuario di S.Pietro della Ienca, partendo dal ripetersi delle visite di papa Giovanni Paolo II alla chiesina del Vasto, un luogo di magica suggestione nel cuore del Gran Sasso, zona detta del Vasto. Sotto un cielo color cobalto e tra cime aspre, con greggi di pecore, prati selvatici, c’era un posto che al pontefice polacco piaceva particolarmente. E oggi piace a migliaia di turisti e pellegrini. Una delle mete più scelte nei dintorni dell’Aquila. Due chiacchiere (con l’aiuto di Franca Corriere, visto che Pasquale è schivo) con l’infaticabile personaggio che ha dedicato le sue energie e la sua vita, da uomo maturo, ad un sogno: trasformare San Pietro della Ienca in qualcosa di potente, per la suggestione religiosa, ma anche per il turismo aquilano. Che non esiste, non è mai esistito, ma sta nascendo spontaneo e sempre più corposo.
[1] [2]—Corriere, come sta andando il turismo al santuario, quante persone mediamente arrivano e da dove?
Il turismo religioso e culturale/naturalistico nel comprensorio del Gran Sasso, specificatamente nel Borgo di San Pietro della Ienca e al Santuario di Giovanni Paolo II, è particolarmente interessante in quanto le preferenze turistiche, nel corso degli anni, sono in progressivo aumento. L’impegno pluriennale dell’Associazione culturale San Pietro della Ienca, da me presieduta, nella promozione e valorizzazione dei luoghi e della chiesa di San Pietro, viene oggi “premiato” dalla presenza di decine di migliaia di fedeli, pellegrini e turisti nel corso dell’anno. La maggiore affluenza si riscontra nel periodo primaverile, estivo ed autunnale con picchi di presenze mediamente di circa mille persone al giorno. [3]I conti totali si possono facilmente intuire: tali presenze determinano, inevitabilmente, una ricaduta di immagine ed economica per l’interno comprensorio aquilano. Oltre al predetto dato quantitativo, si rileva un dato qualitativo, particolarmente interessante e incoraggiante, derivante dalla numerosa presenza di cittadini provenienti da ogni parte d’Italia e del Mondo. Statisticamente si rileva la presenza di pellegrini provenienti in maggioranza dai paesi esteri d’Europa (Polonia, Romania, Germania, Francia, Ucraina ecc.), ma è molto numerosa e frequente anche la visita di pellegrini provenienti dai vari Stati Americani. Dopo la Beatificazione di Giovanni Paolo II del 1 maggio 2011, l’incremento turistico e l’attenzione di mass-media è stata notevole.
[4]—Per un vero sviluppo turistico della zona cosa manca?
La notevole presenza di turisti e pellegrini determina un “carico” attualmente non ben gestibile con l’attuale organizzazione turistica e logistica del territorio. Gli sforzi e le sollecitazioni dell’Associazione culturale “San Pietro della Ienca” nei confronti delle Istituzioni territoriali riesce, attualmente, a sensibilizzare sempre meglio, affinché si possa convincere tutti della bontà delle proposte che il sottoscritto ha presentato da oltre un decennio. Questa parte del comprensorio del Gran Sasso è parte del “mosaico” rappresentato dal territorio comunale nella sua interezza. Le potenzialità del turismo religioso sono notevolissime, ma ritengo opportuno integrarle con le potenzialità naturalistiche ad esempio. Per un vero sviluppo turistico, si dovrebbe, come amministrazione comunale, redigere un “piano di sviluppo turistico integrato” accompagnato, ovviamente, da un piano finanziario che possa sostenere, concretamente, le iniziative di promozione, valorizzazione e fruizione del territorio. Nello specifico ambito territoriale di San Pietro della Ienca, per realizzare un vero sviluppo turistico, bisognerà individuare una soluzione per il recupero architettonico e funzionale del borgo storico con le numerose “casette” che potrebbero fungere, per esempio, come un albergo diffuso e procedere alla realizzazione di alcuni indispensabili servizi igienici, informatici e di modesta ricettività per favorire la sosta dei turisti e dei pellegrini. Nel contempo, unitamente a questa fase programmatica e realizzativa, deve essere implementata la fase della comunicazione verso l’intero territorio italiano e i maggiori stati esteri, per esempio nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e attraverso le televisioni nazionali e estere.
—Dove trova le resistenze e le ostilità più forti per i suoi ormai annosi tentativi di decollo vero e proprio?
Le difficoltà operative sono state notevoli in quanto in pochissimi hanno creduto, inizialmente, alla proposta di integrare lo sviluppo turistico del nostro territorio anche attraverso la promozione di iniziative rivolte al turismo religioso. La grandezza di un Pontefice come Karol Woytjla, un protagonista della storia contemporanea, e il fatto che Giovanni Paolo II amasse il nostro territorio al punto di aver frequentato il Gran Sasso numerosissime occasioni (recentemente la nostra Associazione ha trovato, su un sito internet estero dedicato al Grande Pontefice, una foto del 1963 che lo ritrae a Fonte Cerreto) non poteva, a mio giudizio, non essere considerato un evento storico significativo. La devozione nei confronti del Beato Giovanni Paolo II è ampia, consolidata e generalizzata in ogni parte del mondo. Deve, sinceramente, ammettere che le maggiori diffidenze le ho riscontrate, nel corso degli anni, anche dalle autorità ecclesiastiche aquilane, a differenza del convinto e sincero apprezzamento ricevuto da autorevolissime autorità vaticane, in particolare dal Cardinale Stanislaw Dziwisz e dal Cardinale Stanislaw Rylko.
—Possibile che si debba sentir parlare di problemi stradali e di ritardi o assenze della Provincia?
La particolare localizzazione del Borgo di San Pietro della Ienca con il Santuario di Giovanni Paolo II ai piedi del Gran Sasso comporta, durante la stagione invernale, la temporanea chiusura della strada provinciale “del Vasto” in alcune giornate per l’eccessivo innevamento 0 per il rischio di cadute di slavine. In alcune giornate è comprensibile la chiusura per motivi di sicurezza, ma in altri periodi appare eccessiva. Questa condizione impedisce il regolare accesso al borgo e pensiamo anche che l’allora Pontefice Giovanni Paolo II ha visitato e sostato vicino la Chiesa di San Pietro proprio in alcune giornate invernali. Ne ricordo una per tutte quella del 29 dicembre 1995. Recentemente l’ex Segretario di Woytjla il Cardinale Stanislaw Dziwisz e il Cardinale Stanislaw Rylko, il 3 marzo 2013, alcune ore prima dell’apertura del Conclave per la nomina del nuovo Pontefice, hanno raggiunto il Borgo di San Pietro della Ienca nonostante la chiusura veicolare della strada. Bisognerebbe garantire con puntualità, previo il controllo delle condizioni metereologi che, l’apertura anche durante il periodo invernale quando l’afflusso di sciatori è notevole. Per affrontare la risoluzione di questo problema stradale ho già proposto nel passato una convocazione di una tavolo istituzionale tra comune, provincia, regione e diocesi per individuare e cofinanziare un adeguamento stradale con opere di sicurezza. Finora le risorse finanziare non sono state reperite.
[5]—Avete delle visite illustri? Il papa dimissionario non è mai venuto a trovarvi, pensa che possa farlo papa Francesco? Avete contatti con lui e con la sua segreteria?
Numerose sono state le visite illustri al Borgo e al Santuario da parte di autorità ecclesiastiche e civili. Con particolare frequenza il Cardinale Stanislaw Dziwisz, già Segretario di Giovanni Paolo II e Arcivescovo di Cracovia (Polonia), è venuto in visita privata, celebrando il 19 ottobre 2008 ufficialmente una Santa Messa in occasione della donazione della campana della Chiesa di San Pietro della Ienca. Numerosi altri Cardinali sono venuti in pellegrinaggio come il Cardinale Saraiva Martins, il Cardinale Innocenti, il Cardinale Rylko, l’Arcivescovo siriano di Aleppo, il Vescovo di Caltanisetta, Prefetti e Segretari delle Pontificie Congregazioni come, ad esempio, Mons. Morga. Tra le maggiori autorità civili ricordo, in particolar modo, la visita del’ex Presidente del Senato On. Franco Marini, del Ministro Gianni Alemanno, dell’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America presso la Santa Sede. Per quanto riguarda il Papa Emerito Benedetto XVI, abbiamo speranza che possa giungere presto in visita nel Borgo di San Pietro della Ienca. A dir la verità, prima delle Sue dimissioni, una Sua visita era stata ipotizzata a seguito di alcuni contatti con collaboratori del Pontefice. Appena possibile formulerò una richiesta alle autorità diocesane e vaticane per invitare l’attuale Papa Francesco a visitare la città, il Gran Sasso e il Borgo di San Pietro della Ienca con il Santuario di Giovanni Paolo II.
—Cosa è stato fatto di buono e di utile per lo sviluppo del santuario?
I risultati finora ottenuti sono frutto del mio personale impegno come ex Amministratore comunale e come Presidente dell’Associazione Culturale “San Pietro della Ienca”. Bisogna sottolineare che siamo riusciti ad erigere il primo Santuario in Europa ed il secondo nel Mondo dedicato a Giovanni Paolo II grazie alla proposta da me formulata all’Arcivescovo Molinari. Credo sia un fatto eccezionale, una eccellenza dal punto di vista religioso e storico-culturale. A mio giudizio questo evento, nonostante sia stato ottenuto a seguito di oltre circa 15 anni di lavoro, rappresenta un punto di partenza per uno sviluppo compatibile del comprensorio montano, ma una diretta comunicazione con le eccellenze artistiche e culturali della Città dell’Aquila, a partire dalla Basilica di Santa Maria di Collemaggio con la Porta Santa e con il Mausoleo di Celestino V e con la Basilica di San Bernardino con il Mausoleo omonimo. In conclusione ribadisco che il futuro della Città di potrà fondare su un “piano integrato di sviluppo turistico”.
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