Consiglio deserto, s’infuria il sindaco


Pescara – UNA STORIA DI NORMALE VERGOGNA SECONDO IL PD -
(di Stefano Leone) stefanoleone8@gmail.com
Era prevista per oggi la seduta del Consiglio comunale. Una seduta che non ha avuto luogo a causa delle assenze che non hanno consentito il raggiungimento del numero legale. Questa volta, l’inconcludenza dell’appuntamento consiliare, ha fatto imbufalire anche il sindaco Mascia. Il sindaco ha, però, addossato la responsabilità ai consiglieri di opposizione. Non è dello stesso avviso la componente del Pd che, in una nota ufficiale spiega e commenta l’accaduto. “Nonostante la seconda convocazione fosse fissata alle ore 9.30, appena undici consiglieri di maggioranza hanno risposto all’appello del Segretario. Troppo pochi per la validità della seduta del Consiglio comunale che, ancora una volta, non si è potuta tenere. L’ennesima sciatteria amministrativa che, per una volta, ha mandato su tutte le furie il Sindaco Mascia. Si è sentito risentito il primo cittadino che invece di prendersela con i consiglieri della sua maggioranza ha tentato un affondo, prontamente rispedito al mittente, contro quelli della opposizione. Evidentemente il clima elettorale e le tensioni nella sua coalizione, circa una sua eventuale riconferma alla ricandidatura, gli hanno talmente annebbiato la mente da non fargli distinguere più chi sono i suoi sostenitori, cioè quelli che vogliono un Corso Vittorio pedonalizzato o una riviera fatta di tunnel e colline, e chi, invece, come la opposizione cerca di fare di tutto per evitare che questo governo approvi atti che possono ancora danneggiare la Città. Peraltro, e stando alle notizie che trapelano a Palazzo di Città, sembrerebbe che molti dei consiglieri di maggioranza assenti questa mattina in Consiglio comunale non fossero ancora a letto ma stessero assistendo le centinaia di cittadini già in coda, a quell’ora, presso gli del settore Tributi per segnalare gli errori di calcolo della TARES. Finalmente una buona notizia. I consiglieri di maggioranza toccano con mano i disastri che hanno essi stessi prodotto per la completa latitanza durante i lavori consiliari in quanto precettati solo ed esclusivamente per pigiare il bottone della consolle secondo i desiderata del potentato di turno. Avranno così modo di costatare il disastro generato con il tributo TARES e le immani afflizioni cagionate ai cittadini per le interminabili file a cui devono sottoporsi per vedersi riconosciuto uno stato che dovrebbe essere ben conosciuto ai governanti. Avranno così modo di rendersi conto che le migliaia di cartelle “pazze” inviate stanno producendo un immenso ammanco alle casse comunali che mettono in pregiudizio il soddisfacimento degli impegni assunti nell’anno 2013. Infatti, risultano essere state inviate cartelle che indicano la presenza di nuclei familiari nei garage e nei sottoscala o ancora nuclei familiari che improvvisamente risultano moltiplicati per non si sa bene quale prodigio procreativo. Emblematica poi è la problematica legata alla TARES dovuta dagli stabilimenti balneari. Dopo una informazione terroristica che voleva aumenti per la categoria del 270% si scopre oggi, e non di certo per gentile concessione di qualche incauto amministratore, che quei contribuenti sono tenuti a versare il tributo TARES in ragione di due distinte misure ed in una percentuale di incremento più contenuta e non diversa da quella di altre categorie economiche, e cioè: riduzione del 50% qualora trattasi di tributo per occupazioni che non superino i 183 giorni solari (art. 18 Reg. Com.); esclusione dalla tassazione, ad eccezione delle aree scoperte operative, le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili (art. 10 D.L. 35/2013). Pertanto, la misura tributaria riguardante gli stabilimenti balneari e che oggi i solerti governanti di Palazzo di Città scoprono, di fatto regala alla collettività un altro dispiacere poiché il pacchiano errore di calcolo effettuato non fa altro che produrre un vistoso ammanco per le casse comunali. Purtroppo questa sequela di errori non ricadrà sulle spalle di questi ignoranti governanti ma, ancora una volta, sulle spalle dei pescaresi che dovranno farvi fronte, secondo disposizioni di legge, con la tassazione prevista nel bilancio 2014. Sicuri di interpretare il pensiero della stragrande maggioranza dei cittadini di Pescara invitiamo il Sindaco pro-tempore Mascia ad adoperarsi in questo scorcio di consiliatura a preoccuparsi dei drammi e delle difficoltà dei suoi amministrati e lasci perdere i sogni di grandezza di improbabili cattedrali nel deserto come, peraltro, gli viene chiesto, ma solo da ultimo, dal Presidente della Camera di Commercio. Qualche salutare Consiglio comunale in meno e una buona dose di realismo di certo non riporteranno la serenità nei pescaresi ma forse potranno aiutare il sindaco per riconquistarsi la fiducia almeno dei suoi alleati”.


31 Gennaio 2014

Categoria : Politica
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.