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Elezioni: Alessandrini, ripartire dal mare

28 febbraio 2014 @ 17:28 Categoria: Le Interviste

[1]Pescara – Vi aspetto alle 11 all’interno della Stazione Marittima del Porto Canale di Pescara, sul molo sud. La mia campagna comincia da qui. E’ stato questo l’appuntamento che, Marco Alessandrini, ha dato questa mattina, 28 febbraio, alla stampa, ai sostenitori e ai cittadini. Marco Alessandrini, Consigliere comunale del Pd nell’attuale consiliatura, è uno dei 6 competitor del centrosinistra, che si presentano alla città per le primarie del prossimo 9 marzo. La scelta del luogo non è stata fatta a caso. La stazione marittima è, negli intendimenti, il messaggio di una città che vuole e deve ripartire, fra le altre, verso la direzione che porta dall’altra parte dell’Adriatico. Ironia della sorte, l’apertura della campagna elettorale di Alessandrini, è coincisa con il giorno stabilito per l’ormai tanto chiacchierata chiusura di corso Vittorio per il cantiere della semipedonalizzazione. E’ proprio da questo punto che vogliamo partire.
- Alessandrini, cosa pensa di questa cantierazione della città a fine consiliatura?
“Questo sfinimento, questa rabbia è un dato che ho ben presente e che mi da una grande responsabilità. Sono consapevole che chi oggi si propone per guidare una pubblica amministrazione deve fare i conti con decine di problematiche di non sempre facile superamento”.
- Però uno dei fondamentali compiti di chi guida una città è proprio quello di affrontare i problemi e cercare soluzioni.
“Certo. I problemi bisogna affrontarli, non bisogna nascondersi. Bisogna avere anche proposte, possibilmente innovative per tentare di dare delle risposte. Io in questo mi voglio impegnare e, non a caso, partiamo oggi in campagna elettorale da un luogo simbolico della città”.
- Un luogo simbolo ma vuoto poiché non ci sono navi passeggeri dunque niente turismo; così come sotto silenzio sta passando la fine del dragaggio del porto canale, ma potremmo aggiungere luoghi simbolo come stazione e aeroporto tutti con problemi di gestione e di operatività ridotta.
[2]“Sono queste priorità da affrontare con decisione e puntiglio poiché la vocazione di Pescara è una vocazione transfrontaliera dunque, le infrastrutture non possono prescindere da un funzionamento certosino e reale. Bisogna guardare verso est per aspirare a diventare porta verso i Balcani ma anche verso i mercati derivanti dalla ferrovia, e dallo scalo aereo”.
- Per fare questo bisognerà che il futuro sindaco e la sua squadra allaccino rapporti saldi e sinergici con altri enti.
“Naturalmente occorre una attività di pressione istituzionale ad ampio raggio, quindi a più livelli. Certamente il governo locale ma certamente anche la Regione e certamente anche il governo nazionale. Io mi impegnerò in questa direzione e non solo”.
- Un altro grande compito che attende il prossimo sindaco sarà quello di ridare fiducia ai cittadini
“Avverto moltissimo la necessità di restituire fiducia ad una pubblica opinione che di fiducia ne ha poca perché stanca. Però la fiducia non si può restituire a parole. Occorrono fatti e azioni concrete. Io propongo una serie di priorità, che ribadirò in tutta la campagna elettorale, che mi impegno a perseguire nei primi fatidici centro giorni”.
- Un esempio?
“Aprire una serie di tavoli, partecipati, per definire percorsi che dobbiamo bene tenere a mente. Dalla sistemazione delle aree di risulta che è la partita delle partite di Pescara, alla definizione di un piano che possa rilanciare il nostro centro commerciale naturale cioè il centro città, inevitabilmente legato a questi fattori ci dovrà essere una particolare attenzione alla mobilità. Ma non come l’esplosione di cantieri di questi giorni che ha tanto il sapore pre-elettorale. Dunque, bisogna pensare ad una mobilità alternativa vera e compatibile”.
- Alessandrini, come candidato quale è la cosa che le preme di più dire alla città?
“Voglio recuperare un senso di comunità che oggi come oggi mi sembra smarrito. Questo, per me, significa il senso della partecipazione. Che poi non è altro che la capacità di ascolto e anche, però, capacità di sintesi, in quanto il vertice di una amministrazione deve essere in grado di fare delle scelte. Significa saper dire dei si e dei no. Valutando tutte le posizioni possibili e i vari punti di vista”.


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