Gli auguri? Ecco come ce li hanno fatti


L’Aquila – Due giorni prima della fine del 2009. Molto attesa, peraltro, come se gli accadimenti fossero colpa del calendario. Ma resta il fatto che uno, un anno come quello in coma profondo, non vede l’ora che finisca. Sarà ingenuo, psicologico, psichiatrico, irrazionale, come volete. Però prima cambiamo data e meglio è.
E allora, prima di farveli, lettori di questo sito, gli auguri, vi raccontiamo come ce li hanno fatti gli altri. Quello che si usa adesso. Anche questo è un documento. L’ultimo arrivato è quello del direttore di Rete 8, l’ottimo Pasquale Pacilio, che è un mattiniero: due parole alle 8,30 del mattino. E un alberello stilizzato con i segni grafici del telefonino. Come Stefania Pezzopane, Pasquale e Stefania sono persone che ci capiscono, di questi aggeggi tanto complicati quanto indispensabili ormai alla nostra sopravvivenza. Altri auguri arrivati sono formali, senza ricerca di personalità, quasi un dovere sociale. Mailing list e premi un pulsantino. Tutti raggiunti. Uno per uno hanno avuto risposta. Non formale, personalizzata. I più belli, tra gli auguri, sono stati quelli accompagnati da una frase, un pensiero, un’originalità, un’immagine, un po’ di calore. Suvvia, gli auguri dovrebbero essere sinceri e non affidati ad una mailing list…
Tanti messaggi, quest’anno, via computer. La e-mail soppianta al 100×100 la carta. Le poste piangono, ma i messaggi arrivano. Un amico lontano dalla California, un altro dal Vietnam, un albergo spagnolo dove dormimmo 39 anni fa. Altri di sconosciuti o quasi da diverse zone del mondo: formali. Sono aziende, ditte, persone che inviano comunicati stampa tutto l’anno, uffici stampa. Assenti o quasi i politici, che un tempo inviavano anche l’omaggino. Meno male che non si usa più. Ci siamo sempre chiesti chi pagasse gli omaggini. Meglio non approfondire.

I più singolari auguri li abbiamo avuti gironzolando, per quel che si può, per i tanti centri periferici che ormai L’Aquila possiede, uffici, bar, ambulacri di passi perduti (e tempo perduto). Un amico astrofilo ci racconta di aver perso il telescopio. E’ affranto. Uno sconosciuto gentile ci dice di aver sentito una chiacchieratina di quelle che registriamo a TvUno. Una signora anziana, grigia e occhialuta seduta accanto a noi in una coda alla Protezione civile chiede: “Lei è il giornalista?”. Sì, rispondiamo. “Ma pure lei si trova in queste condizioni? Auguri” ci mormora incredula, come se ad un giornalista non dovesse capitare quel che capita agli altri. O forse pensa e non dice che i giornalisti dovrebbero essere raccomandati e quindi non trovarsi in una coda ad aspettare responsi. Che, peraltro, non arriveranno…
Un augurio gradito, perché sicuramente sincero, ce lo ha fatto una coppia di gatti in casa di un geometra. Si strofinavano sui nostri pantaloni a coda dritta, facendo le fusa. Mai visti né conosciuti: affetto, solo affetto, verso gli esseri viventi. Che lezione per gli uomini. Buon anno, gatti.
Ai nostri lettori, ormai tanti e in tutto l’Abruzzo (ma non solo…), gli auguri li ricambiamo noi. I loro ci sono giunti durante tutto il 2009, anno della nascita del sito e del giornale on-line che state leggendo. Quando cliccavano e aprivano il giornale, ci esortavano ad andare avanti, anche se il computer era rimasto, ad aprile, schiacciato da un “foratino” con un groppo di cemento attaccato. E’ quel che abbiamo fatto. E’ stata dura, talvolta difficile: mancava lo spirito giusto, tutti erano depressi e sconquassati. Ce l’abbiamo fatta soprattutto perché in tanti ci leggevano, tanti occhi che non vedevamo e conoscevamo. La distanza e l’emarginazione riservateci, poi, da tanti vip e politici, potenti e saccenti, è stato il motore autentico. Evviva, ci odiano e ci vorrebbero stritolati dalle macerie. Ci negano pubblicità e considerazione, siamo fuori dal giro e dalla greppia. Che bello. Allora, abbiamo fatto centro. Il 2009 non è stato solo annus horribilis. Ultima cosa: auguri anche alla concorrenza, dovunque sia. Se non esistesse, dovremmo inventarla e fingerla noi. Stimola, qualche volta insegna l’utile, ma anche ciò che non si deve fare… Ultimissima cosa: sapete perché a InAbruzzo.com arrivano pochi commenti? Perché chiediamo alla gente di farci sapere chi è che scrive. Buon 2010, che sia migliore: bello sforzo…


30 Dicembre 2009

Categoria : Cronaca
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