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Opinioni – Legge ricostruzione, cosa manca?

31 maggio 2015 @ 12:55 Categoria: Cronaca

[1] [2]Barisciano – (Foto: la sottosegretaria alla ricostruzione Paola De Micheli) – Scrive Walter Salvatore: “Si susseguono le notizie circa l’imminente varo della nuova legge per la Ricostruzione dell’Aquila. Il contenuto e le finalità ad oggi note sono alquanto discutibili e scontano l’assenza di quei ragionevoli motivi che dovrebbero indurre alla necessità di scrivere addirittura una nuova norma. Come consuetudine il tutto risulta infarcito con le immancabili e maniacali penalità destinate al privato nel caso tardi ad eseguire il compitino entro i termini rigidamente fissati.
Cosa manca in questa legge?
a) l’affermazione del principio base della reciprocità nel rapporto tra pubblico e privato. Che le penalità siano reciproche perché, fino ad ora, chi non ha rispettato regole e tempi non è certo il terremotato;
b) concrete e reali azioni a garanzia dell’omogeneità delle procedure applicate alle attività istruttorie delle pratiche di richiesta di contributo per la ricostruzione privata. Un principio richiamato spesso con ipocrita convinzione dai due uffici per la ricostruzione e che è ben lungi dall’essere realmente perseguito ed attuato;
c) la definizione di regole chiare per chi volesse procedere al recupero del proprio aggregato ricorrendo alla formula dell’autofinanziamento. Si tratta semplicemente di estendere all’intero territorio terremotato quanto determinato per L’Aquila con il decreto nr. 3/2013 dell’USRA;
d) l’istituzione di un tavolo, in cui anche i committenti devono avere rappresentanza, con il compito di sciogliere quei nodi della ricostruzione, affatto marginali, rimasti a tutt’oggi irrisolti. L’inerzia dimostrata dall’USRC nel dare immediata risposta anche ad istanze di chiarimento rivoltole dai funzionari di un suo ufficio territoriale è l’esempio che ne dimostra la necessità;
Ma anche nel caso si volessero esaudire gli argomenti sopra elencati, ancora non sarebbe chiaro il perché della necessità di una nuova legge quando il tutto si può risolvere con chiare e ragionate ordinanze o decreti locali.
In un territorio in cui si legifera impunemente attraverso le “circolari” ed i “comunicati stampa”, a maggior ragione si può affermare che la nuova legge ha, come unica finalità, quella di costituire la passerella su cui far sgambettare i vanitosi quanto inconcludenti attori locali rimandando all’infinito la soluzione ai veri problemi della ricostruzione”.
(Ndr) – Di quanto si sta preparando per normare la ricostruzione, in sostanza, si sa poco o solo quello che chi ne ha interesse lascia filtrare e trapelare. Ne sanno di più coloro che sono stati consultati, e cioè categorie.
Periodicamente, una fonte politica o l’altra, ripetono che ci siamo, che la legge è pronta, che sta camminando. Quando il fuoco nel caminetto si sta indebolendo, aggiungono qualche pezzetto di legna o usano il soffietto. Il resto? Opinioni, pareri, indiscrezioni, suggerimenti, critiche, rilievi. Tutto bene, purchè si cucini alla fine un minestrone utile. E si ricordi che sono trascorsi oltre sei anni e che in tanti i loro superaffari li hanno già fatti.


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