Discarica: presenti sostanze venefiche – La diossina non c’è, ma si può crepare di altro…


CHE FARANNO I SINDACI RESPONSABILI DELLA SALUTE DELLA GENTE? -
IL MS5 ANNUNCIA PRESENTAZIONE DI UN ESPOSTO IN PROCURA -

Chieti – (Foto: in evidenza il rogo in discarica, sotto i sindaci di Chieti e Bucchianico) – Notizie che vanno e vengono, e che certo non contribuiscono a tranquillizzare la gente. Mai su comunicati ufficiali firmati da sindaci o altre autorità, che amano mettersi in mostra solo con in mano forbici per tagli di nastri. La diossina non c’è, è stato detto ieri. Oggi invece si apprende che ci sono altri veleni, alcuni cancerogeni.
Alla gente poco importa che si parli di diossina o di altri composti chimici capaci di spedire gli esseri viventi “agli alberi pizzuti”.
La gente vuole sapere: cosa hanno fatto i sindaci (responsabili della salite dei cittadini) pur sapendo che c’erano veleni accumulati presso le zone urbane, cos’hanno fatto tutte le altre autorità e la sanità regionale o quella locale, cos’hanno fatto tutti coloro che doveva comunque e senza aspettare scartoffie e inutili inchieste giudiziarie, togliere di mezzo i veleni.
Nelle discariche, infatti, gli incendi sono comunissimi e stavolta sono serviti anche a far sparire prove e documenti.
Intanto migliaia di persone continuano a rischiare la vita. Mica esiste solo la diossina tra i veleni che spediscono, negli anni, al cimitero.
Gli esiti delle prime analisi condotte dall’Arta Abruzzo su aria e fumi in relazione all’incendio divampato tra sabato e domenica scorsi nella discarica abusiva di Colle Marconi, a Chieti, anticipati informalmente ai sindaci di Chieti e Bucchianico per gli opportuni provvedimenti cautelativi, “sono stati certificati ufficialmente questa mattina ed evidenziano la presenza di aldeidi cancerogene, in prevalenza benzene, ma anche toluene e stirene, che sono annoverati tra gli inquinanti classici di questa tipologia di incendi (si veda, ad esempio, il rogo dell’azienda “Terra Verde” a Citta’ Sant’Angelo nel 2011 e quelli sviluppatisi presso la ditta “Seab” di Chieti Scalo tra il 2009 ed il 2012)”. E’ la stessa Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente a rendere nota la notizia precisando che “il proprio compito istituzionale e’ monitorare lo stato dell’ambiente attraverso adeguati prelievi e analisi di campioni. I dati degli accertamenti effettuati sono forniti tempestivamente alle autorita’ amministrative per i conseguenti interventi a salvaguardia della salute e della sicurezza pubblica”. “Ulteriori analisi – fa sapere sempre l’agenzia – sono ancora in corso e gli esiti saranno comunicati tempestivamente appena disponibili. Per verificare la presenza di diossine sara’ realizzato lo studio di ricaduta degli inquinanti al suolo, i cui risultati richiederanno qualche giorno di lavoro per la complessita’ dell’indagine. Superata l’emergenza saranno analizzati anche i terreni che, stando ad una prima ispezione visiva, non dovrebbero essere stati interessati da una contaminazione significativa. Per quanto riguarda invece le acque di dilavamento derivanti dalle attivita’ di spegnimento del fuoco, ricorrenti in questo tipo di eventi – afferma infine l’Arta – non sono stati prelevati campioni in quanto i Vigili del Fuoco non hanno fatto ricorso a idranti per domare le fiamme”.

ESPOSTO M5S – Il Movimento 5 Stelle sta predisponendo un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere di accertare le responsabilita’ delle istituzioni e, in particolare del Sindaco Umberto Di Primio, per quanto riguarda l’incendio doloso che ha interessato la discarica abusiva tra Chieti e Bucchianico. “Non resteremo certo a guardare la nostra terra bruciare tra fumi tossici – si legge in una note dei portavoce del Movimento Cinque Stelle Abruzzo che annunciano di fare tutto quanto in loro potere per far luce sui responsabili . Inoltre, come anticipato ieri in occasione di un sit-in di protesta, i parlamentari penta stellati presenteranno richiesta di apertura di un fascicolo presso la Commissione di inchiesta sulle attivita’ illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati per far luce su alcuni aspetti, al momento poco chiari, che ruotano intorno alla vicenda e che potrebbero coinvolgere anche altre istituzioni e sulle quali valuteremo eventuali altre iniziative.
Verra’ inoltre presentata una risoluzione in Consiglio Regionale volta a impegnare la Giunta all’adozione del Piano di Bonifiche Regionale e lo stanziamento dei relativi fondi per la realizzazione delle opere.


30 Giugno 2015

Categoria : Cronaca
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