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Gdf: sequestrati beni per fondi comunitari non dovuti

30 settembre 2016 @ 10:29 Categoria: Cronaca

[1]L’Aquila – (F.C.). I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza dell’Aquila, al comando del tenente colonnello Sergio Aloia, hanno eseguito un sequestro conservativo disposto dalla locale Corte dei Conti di disponibilita’ finanziarie, beni immobili e beni mobili aziendali per un valore di 689.000 euro nei confronti di una societa’ operante nel settore dei trasporti, beneficiaria di contributi comunitari percepiti nell’ambito dei Fondi Strutturali POR FESR 2007/2013 stanziati per attrarre nuove imprese nell’area del cratere sismico aquilano. La misura cautelare eseguita scaturisce da una segnalazione inoltrata alla Procura Regionale della Corte dei Conti al termine di un’articolata attivita’ di poizia giudiziaria conclusa nel 2015 dai militari delle Fiamme Gialle e coordinata dalla Procura della Repubblica di Sulmona. Piu’ in particolare – spiega la Finanza – le indagini hanno permesso di accertare una truffa aggravata ai danni dello Stato realizzata dalla rappresentante della predetta impresa di trasporti, in concorso con il proprio coniuge, amministratore di fatto della societa’ medesima, attraverso la produzione di dichiarazioni false e la contraffazione di documentazione amministrativo-contabile finalizzate a dissimulare la sede effettiva della societa’ che, in realta’, operava al di fuori del cratere sismico (Sulmona) e, pertanto, esclusa dalla predetta misura di sostegno. Le investigazioni dei finanzieri hanno fatto pertanto emergere un danno erariale patito dalle pubbliche finanze, a causa del contributo comunitario illecitamente percepito dalla Regione Abruzzo, pari a 500.000 euro. Tale danno, prontamente segnalato dai finanzieri alla magistratura contabile, cui va aggiunto il danno subito dall’amministrazione per i costi sopportati e le risorse vanamente impiegate nell’iter complessivo dell’istruzione, erogazione, gestione, revoca e recupero dell’elargizione stessa, e’ stato quantificato dal magistrato contabile in 689.000 euro, il cui valore corrispondente veniva sottoposto al sequestro conservativo appena eseguito. La lotta alle frodi in danno dello Stato rappresenta da sempre una delle priorita’ che la Guardia di Finanza persegue al fine di limitare l’impatto negativo che tali condotte causano in termini di sottrazione di risorse pubbliche destinate agli operatori economici meritevoli e sui quali si fonda il tessuto economico produttivo del Paese.


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