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TANTO RUMORE PER IL CERIO, MA SUL RADON SANITA’ E AMBIENTALISTI TACCIONO

19 ottobre 2017 @ 21:27 Categoria: Attualità

PROBLEMA TACIUTO ANCHE NELLA RICOSTRUZIONE AQUILANA – (Foto: la mappa del Radon in Centro Italia, un semplice rivelatore e un cartello ammonitore) -

[1] [2]L’Aquila – Il paese dei commedianti, degli strepiti e delle pantomime ha scoperto il Cerio 144 e appurato che sarà usato come sorgente radioattiva nel laboratorio del Gran Sasso. Scoperta dell’acqua calda, visto che la notizia risale allo scorso giugno, diffusa durante un convegno fisico a Milano.
Allora nessuno la lesse e quindi nessuno la fece rimbombare in Abruzzo, mentre il laboratorio sceglieva – che marchiano errore – di non comunicare e spiegare nulla. Spesso il mondo della scienza ha la bocca cucita, è ritroso e incline solo a elogiarsi divulgando notizie apologetiche.
Ora il caso Cerio è riesploso, per poi implodere quando il Ministero dell’ambiente ha detto che non c’è alcun rischio. I rischi ci sono sempre, ovviamente, specie quando un paese come l’Italia è letteralmente assediato da centrali nucleari. Ma non esiste al mondo alcuna situazione a rischio zero: neppure la vita dei Moromini fermi nell’800 lo è davvero. Il discorso è ben altro
Esiste un killer insidioso e onnipresente, che si chiama Radon. Gas nobile pesante naturalmente radioattivo, che ha origine nell’Uranio e finisce con il diventare Polonio. Con il tempo, molto tempo. Nel frattempo uccide migliaia di persone ogni anno. L’Abruzzo, nella mappa che pubblichiamo, è indicato come territorio ad alto rischio Radon. Peggio sta il vicino Lazio.
Il Radon può trovarsi ovunque, sotto i nostri piedi, nel nostro prato, negli scantinati di ogni casa. Nessuno esegue controlli Radon prima di costruire, nessuno pensa a controllare la casa in cui vive. Nessuna autorità o ambientalista si pone il problema. Non esiste una legge in materia. Solo normativa europea generica. In Abruzzo mancano dati, iniziative nessuna – che si sappia – informazione nulla. Anzi, si fa a gara a girare la testa dall’altra parte.
Nella mastodontica ricostruzione aquilana l’argomento Radon è stato agevolmente ignorato. Chi ha avuto ricostruzione o ristrutturazione del proprio edificio sa benissimo che nessuno ha parlato di Radon. Stessa cosa per tecnici, costruttori, progettisti, imprese.
Se vi fosse Radon il contraccolpo economico sul valore di terreni e immobili sarebbe peggiore del terremoto.
Gli studi di Giampaolo Giuliani sui sismi riguardavano le emissioni Radon dal sottosuolo, ma come precursore sismico, Confermarono, comunque, che le emissioni ci furono e ci sono, ovunque.
C’è un’area presso Tornimparte – grotta di Vaccamorta – in cui il Radon è molto abbondante. Quanto basta per seppellire l’argomento e non parlarne più da anni.
Conclusione? Semplice: tanto rumore il Cerio al Gran Sasso (comunque blindato in contenitori speciali), bocche sigillate, occhi chiusi, politici, istituzioni e ambientalisti silenti su gravissimo problema del Radon. Dicevamo del paese dei commedianti e delle pantomime: esagerato?


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