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IL TRAFORO DEL GRAN SASSO DOPO LA CURA DI LIMITI E DIVIETI

20 maggio 2019 @ 18:47 Categoria: Cronaca

L’Aquila – La paura era che a mezzanotte del 19 maggio qualcuno giocasse qualche brutto tiro: in Italia ormai tutto è possibile. Invece no, tutto liscio, doppio tunnel aperto, e questa mattina traffico regolare. Il limite di velocità a 60 km orari c’è, anche se la segnaletica non appare assordante, anzi modesta. Si entra e si marcia su una sola corsia, a sinistra, tutti in fila, ma a 60 orari davvero in pochi. Se una sorveglianza esiste, non se ne accorge nessuno.
Chi è in testa, praticamente, fa l’andatura, senza andare troppo per il sottile. La distanza tra veicoli (di 50 metri in teoria) più o meno viene mantenuta, ma a guardare il tachimetro sembrano proprio pochi. La segnaletica aumenterà^ Diventerà perentoria e ossessiva? Vedremo.
Ritardi non se ne verificano, se non forse per qualche minuto in più necessario per i 10 km circa del tunnel. Tirando le somme, va tutto bene, almeno nei primi giorni, e speriamo che sia sempre così.
Chi ha buona memoria ricorda bene che nel traforo i limiti di velocità c’erano, almeno fino all’uscita interna verso i laboratori scientifici. A rispettarli erano davvero in pochi, anche perché se ti azzardavi a farlo, dietro nevrotici del volante strepitavano e lampeggiavano, chiedendo strada e velocità. Persino i mezzi pesanti facevano il diavolo a quattro se andavi troppo piano, rispettando il limite. L’Italia è il paese degli schiamazzoni e dei rompidivieto . Si diceva in giro che occhiute telecamere ti scrutavano spiandoti, ma di sicuro non era vero: non risulta che mai qualcuno sia stato sanzionato. Si diceva anche che i controlli venivano omessi per non colpire le auto blu dei potenti sempre sparate a 150 orari. Voci, dicerie, fino alla sparizione dei limiti, che oggi tornano. Staremo a vedere come finirà. Di sicuro, non in modo serio, ma all’italiana. Volemose bene e chiudiamo un occhio o tutti e due… Specie sulle auto dei vip.
Finisce, dunque, a tarallucci e vino la baraonda mediatica sulla minaccia di chiusura e tutto il resto.
Ora vediamo quando, come e se i lavori tanto annunciati avranno inizio e, soprattutto, fine utile.


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