Lettere – Q.I. sempre più giù. Specie tra i politici.


L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Conferme quotidiane sul fatto che il livello dell’intelligenza tenda a diminuire.
Studi effettuati da insigni studiosi dimostrano come da decine di anni il calo sia notevolissimo. Le cause sono molteplici ma essenzialmente riconducibili al progressivo asservimento della mente umana alle “macchine”, diventate dominanti laddove avrebbero dovuto essere solo di ausilio. Non si leggono piu` libri, mentre per quanto riguarda i giornali ci sarebbe da dire che in fondo non tutto il male vien per nuocere vista l’ignoranza di moltissimi (sedicenti) giornalisti. Il vocabolario, sopra tutto tra i giovani, s’e` ridotto all’osso. Basta un cretino che dica “assolutamente si” o “settimana prossima” eliminando l’articolo ed e` subito tendenza. Complice anche la scuola, schiavizzata da monitor, tastiere, pc ed altre diavolerie, grazie alle quali le multinazionali fanno soldi e i ragazzi usano la “x” anziche` scrivere “per”. Il cervello umano ne risente, e` ovvio, con conseguente appiattimento della preparazione e delle conoscenze. Se ne avvantaggiano i piu` ignoranti e tra questi i politici, per i quali il bagaglio esiguo di acume e preparazione costituisce il lasciapassare per poter scrivere “on” davanti al nome e partecipare in prima persona allo sfascio generalizzato. Pochissime le eccezioni, basta guardarsi intorno.


30 Giugno 2019

Categoria : Dai Lettori
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