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UniTe, effetti pandemia su commercio

31 luglio 2020 @ 17:53 Categoria: Economia

Teramo – Nel quadro delle attività di attuazione del Modulo Jean Monnet European Investment Law (EUIL) dell’Università degli Studi di Teramo, progetto n. 600086, è stato pubblicato il volume Gli effetti dell’emergenza Covid-19 su commercio, investimenti e occupazione – Una prospettiva italiana. L’opera collettanea – disponibile online sul sito di AMSActa al link http://amsacta.unibo.it/6440/ – è stata realizzata dalla coordinatrice scientifica di EUIL Pia Acconci, professore ordinario di Diritto internazionale della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo, in collaborazione con la collega Elisa Baroncini, professore associato di Diritto internazionale del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna.
L’opera trae spunto da un interrogativo che ha caratterizzato gli ultimi mesi di vita quotidiana e istituzionale in Italia e nel resto del mondo. Qual è l’impatto dell’emergenza Covid-19 su commercio, investimenti e occupazione e quali sono le possibili azioni per superare la crisi tanto sanitaria quanto economica, sociale e istituzionale?
Contribuiscono all’opera, tra l’altro, numerosi esperti italiani del Diritto internazionale dell’economia della Società Italiana di Diritto Internazionale e dell’Unione Europea (SIDI).
«Gli esperti – spiega Pia Acconci – riscontrano che l’emergenza sanitaria abbia posto in risalto l’importanza delle clausole sulle eccezioni generali contemplate nel diritto dell’Unione Europea, negli accordi internazionali in materia di scambi e investimenti, nonché nel diritto internazionale generale. Queste sono clausole di deroga che permettono agli Stati di giustificare le misure emergenziali volte a tutelare la salute ovvero la sicurezza interna attraverso provvedimenti normativi nazionali. Tali misure, in assenza di coordinamento internazionale, sono suscettibili di risultare, tuttavia, non sufficientemente efficaci e generare il serio rischio di una dilatazione del ricorso all’unilateralismo».
«La pandemia del Covid-19 – prosegue la docente – è una crisi collettiva e quindi, per essere adeguatamente affrontata, necessita di una risposta anch’essa collettiva. Le analisi del volume – rivolto a studenti, accademici, amministratori di enti pubblici e organismi privati – considerano la definizione di nuove regole e metodi di collaborazione internazionali, volti a garantire l’equo e diffuso accesso ai prodotti medici, a promuovere la realizzazione di resilient supply chains (le filiere di approvvigionamento improntate a standard di sostenibilità) e ad affermare tempestivi ed efficaci metodi di solidarietà per far fronte alle emergenze transnazionali mediante il sostegno all’occupazione».


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