L’Abruzzo è una delle regioni a più alto indice di contagio da Covid, ma la scuola riparte con le prime attività in presenza. Corsi per personale sull’argomento virus e attività di quelli che una volta era esami di riparazione e oggi hanno un altro nome, ma in sostanza sono rimasti ciò che erano: alla fine, grosso nodo, tutti o quasi promossi. Si tratta di attività che potevano agevolmente essere svolte non in presenza, usando la telematica.
Sarebbe stata anche una prova generale, nel caso si debba ricorrere alle lezioni a distanza, come sta avvenendo in Francia e Germania. Prima scuole aperte, poi richiuse in fretta e tutti davanti al computer.
Si è deciso con caparbietà almeno pari a quella della ministra Azzolina di trascinare tutti in scuola, dove nessuno garantisce reali situazioni di sicurezza. Mancano banchi, insegnanti, personale per la sanificazione, e tutti tacciono a cominciare dafgli uffici scolastici muti come statue di sale nella fuga da Sodoma e Gomorra. E se in questa caparbia e insensata prova di forza qualcuno si ammalerà perchè non si sono volute usare ovvie misure di prudenza? Tutte le attività che sta ripartendo, infatti, si sarebbero potute svolgere tranquillamente per via telematica. Almeno fino al 24 settembre, in attesa di tempi migliori.