Di Matteo su “Lavorare in Abruzzo”


L’Aquila – “Gli incentivi per l’assunzione di lavoratori previsti dal bando regionale Lavorare in Abruzzo creeranno 1600 nuovi posti di lavoro e soprattutto forniranno benzina al motore dell’economia abruzzese, costituito dalle piccole e medie imprese abruzzesi”. Emiliano Di Matteo, vice capogruppo del PdL in consiglio regionale sottolinea “il successo dell’iniziativa dell’assessore regionale Paolo Gatti – “confermata dall’adesione entusiastica delle imprese, che vanno ben oltre le risorse finanziarie del momento” – e respinge le critiche dei consiglieri regionali del Pd Claudio Ruffini e Marinella Sclocco”.
“La contestata procedura a sportello – precisa Di Matteo – rappresentava l’unica strada percorribile in considerazione del termine del 30 giugno fissato dall’Unione Europea, termine entro il quale i soldi vanno spesi e rendicontati. Se poi si considera il tempo necessario all’assegnazione materiale da parte dello Stato del contributo ottenuto dalla Regione per coprire la parte di finanziamento – il 10% – a carico italiano, non si può non prendere atto che i tempi tecnici per eventuali istruttorie non c’erano. Altrimenti – spiega il vice capogruppo del PdL – avremmo corso il rischio di perdere nuovamente tali fondi. Non dimentichiamoci che si tratta di 20 milioni di euro che l’Abruzzo aveva perso perché non li aveva spesi e solo grazie alla preziosa opera di mediazione portata avanti dalla giunta regionale con l’Unione europea, facendo presente l’emergenza da cui stiamo faticosamente uscendo, è stato possibile fare in modo che tornassero a disposizione del nostro territorio. La bontà complessiva di un’operazione che, nella sua concretezza, come consiglieri di maggioranza abbiamo sostenuto con convinzione, del resto, non mi sembra in discussione – sottolinea Di Matteo – e mi pare pretestuoso che i colleghi del Pd si soffermino su disservizi, come quelli postali, che non possono certo essere attribuiti alla Regione. Allo stesso modo mi paiono del tutto infondate le obiezioni sull’esclusione delle cooperative, che non c’è stata in quanto riguarda esclusivamente i lavoratori-soci delle cooperative, perché il loro status non è certo assimilabile a quello dei semplici dipendenti e comunque l’assessorato sta studiando forme di sostegno anche a loro. In ogni caso c’è da dire che si tratta di un bando innovativo e di una esperienza che ci fornirà elementi di valutazione grazie ai quali valutare in futuro criteri diversi e più funzionali. In tale direzione – conclude Di Matteo – ci aspettiamo dai consiglieri dell’opposizione proposte migliorative e soprattutto meno strumentali, assicurando loro sin d’ora la nostra piena disponibilità a tenerli nella dovuta considerazione”.


13 Aprile 2010

Categoria : Economia
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