Osservazioni, rinvio e firma


L’Aquila – (di Carlo Di Stanislao) – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (foto) ha firmato oggi il decreto legge sulla nuova manovra economica, approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 25 maggio. Aveva dapprima chiesto chiarimenti al governo sulla manovra correttiva, ma la risposta è stata sollecita, riviata iere sera al Quirinale per la firma che, stamane, è stata apposta. Una domenica, di fitte consultazioni no stop tra Palazzo Chigi e il Quirinale: a fare da ambasciatore per l’Esecutivo, come d’abitudine, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta (che ha tenuto un filo diretto anche con Berlusconi in Sardegna) nell’ambito di un dialogo, che si sottolinea, sereno e normale fra Istituzioni. Secondo l’ANSA, tra le misure che avrebbero incontrato i maggiori dubbi del Colle, vi sarebbero i tagli eccessivi ai comitati per le celebrazioni e agli enti culturali, che avrebbero lasciato perplesso il Presidente della Repubblica in quanto garante dell’Unità nazionale. E proprio i tagli al mondo della cultura diventano motivo di scontro all’interno della squadra di governo con il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi che accusa il collega Giulio Tremonti di averlo “esautorato” e annuncia di essere pronto a rivedere la ‘black-list’, perché alcuni dei 232 enti debbono certamente essere cancellati, ma altri, rappresentano delle eccellenze e vanno salvati. Secondo fonti di Palazzo Chigi nel testo finale del provvedimento ci sarebbe comunque una riduzione delle spese per questo settore affidata però alla valutazione del Ministro dei Beni culturali Sandro Bondi. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, commenta : “il governo è nel marasma, fuori da ogni regola e da ogni logica” e il giudizio negativo delle opposizioni, anche dell’Udc, non si ferma comunque al capitolo della cultura. Sotto accusa anche l’assenza di riforma strutturali, dicono all’unisono, nonché l’impianto della manovra che penalizza i più deboli. L’Italia dei Valori annuncia di essere pronta a scendere in piazza a fianco della Cgil e invita il Pd a non tentennare e a fare altrettanto. Una richiesta che viene letta dai Democratici come l’ennesima provocazione degli uomini di Antonio Di Pietro, che farebbero meglio, è il loro ragionamento, a occuparsi della destra e meno di quello che accade dentro il Pd. E poi va da sé che militanti e dirigenti, viene evidenziato, scenderanno in strada e alla fine saranno più numerosi dei sostenitori dell’Idv. Siamo pronti allo sciopero”: è questo l’annuncio fatto dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, al termine dell’incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta sulla manovra economica. I magistrati confermano di essere pronti allo sciopero contro i tagli previsti dalla manovra economica. Ai vertici del sindacato delle toghe Letta ha confermato i tagli previsti, che vanno ad incidere anche sugli stipendi. “Abbiamo preso atto – ha aggiunto Luca Palamara – della conferma dei tagli che erano stati annunciati. Fino a questo momento per senso di responsabilità avevamo congelato ogni iniziativa ma ora convocheremo il comitato direttivo e siamo pronti allo sciopero e anche ad altre forme di protesta alternative allo sciopero”. I magistrati “vogliono fare la loro parte in un momento così difficile per il Paese, ma è grave che si preveda che chi guadagna di più paghi di meno. È inaccettabile essere considerati un costo e non una risorsa. Ora basta, faremo sciopero ed altre forme di lotta”. A Palamara ha fatto eco Giuseppe Cascini, segretario dell’Anm: “A pensare male si fa peccato, ma forse c’è da leggere nella manovra una particolare volontà di punire i magistrati italiani”. La risposta dei magistrati sarà “sicuramente” uno sciopero, che sarà deciso dal direttivo convocato “d’urgenza” per domani o al massimo per sabato, ma anche una sorta di “sciopero bianco”. La necessità del decreto legge è fuori discussione, ma “é ovvio – dice anche il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri – che richieda approfondimenti su questo e quel singolo punto. Il che avverrà anche in sede di discussione parlamentare”. Speriamo bene e attendiamo, trepidanti, come italiani ed aquilani.


31 Maggio 2010

Categoria : Politica
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