L’incredibile caso Cantalini-Telecom


L’Aquila – Dall’Ing. Roberto Cantalini riceviamo questo lungo riassunto di un incredibile “caso Telecom”. Riproduciamo integralmente il contenuto di quanto Cantalini ci ha inviato: “TELECOM ITALIA Numeri Fax: 800000187 – 800555952
OGGETTO: Numero di telefono XXXXXXXX
Spero che questo fax venga letto da una “persona” (intesa come insieme di corpo, anima e, soprattutto, cervello), entità ormai molto rara in Telecom Italia, come Lei (non ci è dato sapere né dove si trovi, né chi sia) potrà capire dal seguito della lettera.
Cercherò di ricapitolare i fatti celermente ma con la dovuta precisione:
• avevo casa e linea telefonica a L’Aquila quando il 6 aprile 2009 un terremoto (di cui credo sia giunta notizia anche in Telecom) mi lasciò senza casa ed anche senza telefono (la linea venne, come mi dissero, congelata);
• dopo 8 mesi di peripezie, la Protezione Civile mi diede un alloggio a circa 10 km da L’Aquila; come consiglia la vostra pubblicità, telefonai al 187 per chiedere l’allaccio, nell’appartamento datomi in comodato dallo Stato, della linea telefonica che era stata congelata. L’operatore mi spiegò che nel nuovo quartiere non poteva essere trasferito il vecchio numero telefonico e che, quindi, si sarebbe dovuto procedere all’attivazione di un nuovo numero, ma, tenne a precisare, come del resto già sapevo, non avrei dovuto pagare nulla per la nuova attivazione, come da precise disposizioni della Protezione Civile.
• Mi fu finalmente allacciata la linea (telefono + ADSL) nel dicembre 2009;
• A fine gennaio 2010 la Protezione Civile, nel quadro di una ridistribuzione degli sfollati negli appartamenti costruiti in tutta fretta, e per un migliore sfruttamento di questi ultimi, mi trasferì in un diverso alloggio, sempre in comodato d’uso. Fui costretto a telefonare di nuovo al 187 ed anche in questo caso (come ci aveva anticipato la Protezione Civile) l’operatore mi assicurò che il trasloco sarebbe stato completamente gratuito;
• Nonostante avessi comunicato al 187 con notevole anticipo la data programmata per il trasloco, lo spostamento della linea mi fu concluso con alcuni giorni di ritardo, ma questo è il minore dei mali.
• Dopo più di 4 mesi dalla prima attivazione, il 27 aprile 2010 ho scoperto sulla mia pagina riservata del sito www.187.it che era stata emessa la prima fattura (arrivatami poi per posta in prossimità della scadenza del 17 maggio) n. RP00656049 (Conto Telecom Italia n. 3/2010) per un totale di € 404,50. In questo totale, oltre al costo dei servizi in abbonamento per il periodo 12 dicembre 2009 (data di prima attivazione)- 30 giugno 2010 (e sì, perché Telecom prende 2 mesi in anticipo e quindi ad aprile si paga sino a tutto giugno) figuravano 2 voci, indebite per quanto sopra detto, e precisamente: “Contributo attivazione linea telefonica” e “Contributo trasloco linea”, per un totale di € 140 + 28 di IVA = € 168,00.
• Ovviamente, sempre come consiglia la vostra pubblicità con le suadenti voci dei vari testimonials, chiamai precipitosamente il 187: l’operatore (non si capisce mai se ti stanno a sentire o no, se comprendono quello che dici o no, se sono scemi o ci fanno) mi comunicò il seguente numero di apertura pratica di protesta: 310119796150 e mi assicurò che sarei stato contattato da qualcuno telefonicamente entro 10 giorni, entro, cioè, il 7 maggio 2010;
• Venne il 7 maggio e nessuno mi aveva contattato;
• Venne il 17 maggio 2010 (data della scadenza del conto) e nessuno mi aveva contattato;
• Lunedì 24 maggio, preoccupato, soprattutto perché conosco l’incredibile disorganizzazione e confusione che regna nella vostra disgraziata Azienda, telefonai di nuovo al 187: l’operatore questa volta mi disse che sì, risultavano le mie precedenti telefonate, anche altri erano nelle mie condizioni e che, comunque, non mi sarei dovuto preoccupare perché la bolletta era stata bloccata e certamente qualcuno mi avrebbe contattato entro, questa volta, il 15 giugno 2010.
• Io, invece, ero molto preoccupato e lo sono stato ancora di più quando, qualche giorno dopo, ho ricevuto una lettera intestata (ma perché in inglese, visto che è TELECOM ITALIA?) “CUSTOMER OPERATIONS CONSUMER – COMMERCIAL CREDIT CONSUMER – CASELLA POSTALE N. 215 14100 ASTI” e con la seguente data: CATANIA (sì CATANIA, e poi dice che non c’è l’unità d’Italia), 19 maggio 2010 (2 soli giorni dopo la scadenza del conto: che velocità e che efficienza!!!) nella quale mi si ricordava che non avevo pagato il conto n. 3/2010 e poi giù minacce a gogò: sospensione del servizio, rescissione del rapporto contrattuale e, dulcis in fundo, vie stragiudiziali e/o giudiziali per il recupero del credito ed annesse spese legali.
• Di fronte ad una Azienda così disarmante in tutti i sensi (ivi compresa l’impossibilità di parlare con una “persona”, intesa come all’inizio di questa lettera, solo perché irraggiungibile in tutti i sensi (in questo caso, però, conosco il nome del personaggio che ha firmato (elettronicamente, come ovvio) la lettera proveniente da Asti-Catania e lo voglio citare: Filippo Spadaro; diamo anche a lui un momento di celebrità)) dicevo di fronte ad una Azienda disarmante, ho deciso di non far nulla ed attendere gli eventi.
• Gli eventi si sono presentati ieri, 8 giugno 2010 (ancora nessuno mi aveva contattato) con le spoglie di chi ti comincia a togliere la terra sotto ai piedi: puoi ricevere le telefonate, puoi chiamare il 113, non puoi fare altre telefonate di nessun genere (solo emergenza).
• Nessuna paura, ho pensato, Roberto resta calmo, c’è sempre il 187; no, la perfidia, la stupidità della vostra Azienda si spinge fino a differenziare il 187 per chi, come me in quel momento, figura come moroso: in tal caso ci sono solo 2 possibilità per chi chiama il 187: l’opzione per comunicare l’avvenuto pagamento, ma senza contatto verbale con una persona, e l’opzione “operatore”, ma questa volta un operatore ancora più inutile degli altri, perché completamente depotenziato: lui non sa nulla, lui non può comunicare con il servizio commerciale, lui ti sa soltanto dire che potrai di nuovo comunicare con il servizio commerciale solo quando avrai saldato il tuo conto-debito con Telecom; lui, tutt’al più, se proprio ti vede profondamente perduto, terremotato ed incazzato, ti sa dare un numero di fax: 800000187; lì, ti rassicura, ci sono le ultime “persone” rimaste in Telecom, lì leggono con cura i vostri raccontini, lì non danno tutta la colpa al computer (qualcuno mi ha detto, pensando di scusarsi: “E’ il computer che automaticamente stacca la linea”) perché sanno che il computer è scemo se dietro c’è un’Azienda di (mi scusi, ma devo dirlo) scemi, e, viceversa, il computer è bravo, furbo, onesto, comprensivo, amico se dietro al computer c’è un’Azienda di “persone” brave, furbe, amiche, oneste, etc., etc.
• Ecco allora che questa mattina, dopo aver pagato la bolletta di € 404,50 perché, mi creda, noi terremotati abbiamo un’infinità di problemi e non ne vogliamo avere altri con Voi (distacco del telefono, ricorsi, cause, Corecom e via dicendo), anche se Voi fate di tutto per provocarci, questa mattina ho scritto il presente fax a quella “riserva indiana” di dipendenti Telecom che usano ancora il cervello. Ovviamente questo medesimo testo sarà inoltrato, per il momento, anche ad alcune testate giornalistiche locali.
• Ed ora resto in attesa di sapere come andrà a finire; cioé: – qualcuno pagherà per tutti i pasticci successi? – qualcuno mi chiederà scusa? – quando riavrò indietro i soldi che mi avete estorto indebitamente? Credo che queste risposte interessino anche tanti altri vostri utenti.
• Ah, dimenticavo: io sono raggiungibile da “persone” sia al numero fisso di cui stiamo parlando: XXXXXXXX, sia al seguente cellulare: XXXXXXXXX ed al seguente indirizzo mail: XXXXXXXXXXXXXXXX Cordialmente, L’Aquila, 9 giugno 2010 – L’Aquila, 9 giugno 2010 – Ing. Roberto CANTALINI
(Ndr) – Quando la Telecom funziona, lo fa per bene e anche per migliaia di utenti. I guai cominciano quando qualcosa esula dal consueto, dal normale: allora non sai più a quale santo votarti, travolto da voci automatiche, appuntamenti non rispettati, promesse non mantenute, ritardi, falsità. Per molti non c’è altro da fare che rivolgersi al giudice di pace, per altri cambiare gestore (ma spesso capiti anche peggio…). La Telecom è una gigantesca macchina ultraburocratica, cieca, sorda, oppure indifferente, malfunzionante, qualche volta capace solo di spremerti denaro. Ha le sue regole, le sue cecità, la sua – spesso – sovrana inefficienza che è anche all’origine dei suoi problemi. Sfortunato chi capita nell’ingranaggio in cui nessuno è responsabile di nulla e alla fine la certezza è che ti arriverà una bolletta da pagare. L’esazione di denaro va a meraviglia. Il resto, se sei fortunato o conosci qualcuno che si muove a compassione e ti aiuta: viva l’Italia.


09 Giugno 2010

Categoria : Dai Lettori
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