Consorzi industriali, domande e auspici


Pescara- (da Uil Abruzzo) – L’Assessore Castiglione ha annunciato l’imminente presentazione di una proposta di riforma dei consorzi Iidustriali, che dovrebbe concludere in suo iter entro l’anno.
Prima domanda: intende l’Assessore mantenere l’impegno di coinvolgimento delle parti sociali? In un primo momento, l’assessore scelse di confrontarsi solo con le associazioni degli Imprenditori. Successivamente, assicurò che avrebbe discusso anche con i sindacati. Ci aspettiamo che tenga fede alla parola data.
L’assessore dichiara che intende valorizzare al massimo il territorio, che “deve essere gestito direttamente da chi lo vive”, ma lo schema su cui lavora prevede la costruzione di un consorzio centrale, di respiro regionale, al quale si affiancheranno una serie di “antenne sul territorio”, corrispondenti agli attuali consorzi.
Seconda domanda: come evitare che, nonostante le buone intenzioni, prevalga un ordinamento dall’alto verso il basso, invece che dal basso verso l’alto, che sarebbe più rispondente all’esigenza di far esprimere al territorio un ruolo attivo?
L’assessore indica le funzioni che il consorzio Industriale riformato dovrebbe svolgere: erogazione di “servizi primari e secondari, come acqua, luce, smaltimento rifiuti e rifiuti speciali”; gestione degli espropri e contrattualistica dei terreni.
Terza domanda: non rischiamo di impoverire il ruolo dei consorzi, le cui principali funzioni in quanto enti pubblici economici attengono alla pianificazione urbanistica e alla infrastrutturazione, e di far regredire il livello di governo di questi processi dal livello sovra-comunale, rappresentato dai consorzi, al livello comunale, con la conseguente frammentazione? Noi vedremmo meglio un potenziamento del ruolo sovra-comunale dei consorzi, affidando loro gli sportelli unici.
L’assessore dichiara che “i bandi e i relativi fondi, passeranno tutti attraverso i poli d’innovazione e le reti d’impresa. I consorzi useranno i propri fondi per rendere vivibili le aree industriali.”
Quarta domanda: perché i fondi pubblici dovrebbero essere gestiti da associazioni private di imprese (reti di imprese, distretti produttivi, cluster) ed i fondi derivanti dalle tariffe alle imprese dovrebbero essere gestiti da istituzioni pubbliche, quali i consorzi? Secondo noi, sarebbe utile esaminare le migliori esperienze a livello nazionale di riforma dei Consorzi Industriali, per mutuare gli aspetti che meglio possono fare al caso dell’Abruzzo.
AUSPICIO
L’ammodernamento dei cnsorzi per lo siluppo idustriale è un’esigenza strategica della nostra Regione, poiché i compiti pubblicistici dei Consorzi non possono essere demandati ad associazioni private di imprese. Ci auguriamo che finalmente possa aver luogo un confronto sereno e costruttivo che impegni Regione, Associazioni degli Imprenditori e Sindacati nel delineare un effettivo riordino di questi importanti enti pubblici economici che ne migliori il funzionamento confermandone e potenziandone il ruolo.


30 Giugno 2010

Categoria : Cronaca
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