I terremoti sono imprevedibili, quindi nessuno può permettersi di tranquillizzare


L’Aquila – (di Antonio Iorio) – La comunità scientifica si è espressa confermando che i terremoti non si possono prevedere.
E’ questo l’assioma che è stato promulgato nelle più recenti dichiarazioni della comunità scientifica, riportate dalla stampa.
Tuttavia il comportamento delle istituzioni di prevenzione non pare essere stato congruente con l’assioma.
Di fronte all’impotenza dichiarata dalla scienza, nessun organo tecnico amministrativo può rilasciare dichiarazioni preventive tranquillizzanti per la popolazione.
Se c’è stato difetto di comunicazione da parte delle istituzioni queste non possono che assumerne la responsabilità.
Altrimenti a che cosa servono le istituzioni di prevenzione?
Oggi il rumore di fondo sismico è basso e quindi la popolazione non avverte il pericolo.
La popolazione assume che il pericolo sismico sia molto calato e quindi si predispone a rientrare nella vita ordinaria nelle proprie case (più o meno riparate).
Cosa dicono le istituzioni?
Confermano quanto percepisce la popolazione?
Prima dell’evento sismico del 6 aprile 2009 il rumore sismico di fondo era molto cresciuto ed elevato e la popolazione avvertiva il pericolo.
Nel passato, quando non c’erano organi di prevenzione pubblica, la popolazione, avvezza alla storia sismica, si allertava per molto meno (invocando anche l’intervento della Provvidenza o dei Santi).
Perché oggi la popolazione non si è allertata?
Ha perso la storia dei caratteri sismici del proprio territorio o ha fatto affidamento sulla qualità delle strutture edilizie più moderne?
Ma quella popolazione che abitava o lavorava in edifici di antica costruzione perché non ha percepito il pericolo?
E’ evidente che la popolazione si è affidata alle comunicazioni istituzionali che pare non abbiano dato messaggi coerenti per la prevenzione del pericolo.
L’assioma dell’imprevedibilità dei terremoti (nel senso di non poter indicare preventivamente il giorno o l’ora e l’intensità di un evento catastrofico o meno) non pare sufficiente a giustificare gli organi di prevenzione sismica per il mancato allertamento della popolazione.
Quando c’è un elevato rumore di fondo si può temere che arrivi un evento di alta intensità?
Quando non c’è rumore di fondo si può sperare che non arrivi un evento di alta intensità?
Quando dovrebbe scattare l’allerta?
Se non possiamo valutare queste situazioni torneremo ad affidarci alla Divina Provvidenza, nel senso che eviti il peggiore esito sulle persone.
La scienza e la tecnica hanno fatto grandi progressi ed ora non possiamo rinnegarli per una qualche opportunità.
Quanto sopra a significare anche che ciascuno di noi deve tornare ad essere consapevole di dove e come vive ed assumersi le conseguenti responsabilità senza deleghe in bianco.
Guardiamo avanti con grande impegno per evitare di cadere in errori simili.


30 Giugno 2010

Categoria : Dai Lettori
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