^[1]L’Aquila – Una bella botta a scartoffie, mappe polverose, estratti, dichiarazioni, file agli sportelli, attese, burocrazia ottocentesca che continua a persistere cocciutamente nonostante si sia arrivati all’anno decimo del secolo ventunesimo. Il simbolo del travet di un tempo, dell’ufficio fuori dal tempo, il Catasto, diventa di botto (almeno in Abruzzo) l’avanguardia dell’informatizzazione, della telecomunicazione, di quelle due parolette che tanti usano senza sapere neppure come si pronunciano: on line. Sì, non avete letto male, il Catasto trasmigra on line, diventa d’avanguardia, balza nel futuro, o almeno semplicemente nel presente che tanti (anche per conservare piccoli privilegi e posticini dietro una scrivania ingombre di carte, timbri e penne a sfera) si ostinano a rifiutare. Il Catasto, come è stato detto a pochi intimi oggi a L’Aquila in una conferenza stampa assai riservata, ha ormai tecnologie adeguate ai tempi, computer di nuova generazione, macchine e macchinette capaci di fornire on line tutto ciò che occorre a ingegneri, architetti, geometri e quanti altri hanno bisogno di mappe e documenti sugli insediamenti edilizi e proprietà di terreni. Chi sarà capace di destreggiarsi con il computer, avrà persino mappe satellitari con immagini reali. Davvero molto utile per tutti, specia nella zona terremotata.