Vigili Fuoco: lo Stato dimentica l’Abruzzo


L’Aquila – Dal sindacato dei Vigili del fuoco riceviamo: “Abbiamo scritto al Ministro come organizzazione sindacale per denunciare quello che sta avvenendo nelle zone del terremoto. E’ ormai da mesi che chiediamo quali sono le nostre funzioni in quelle zone terremotate 220 unità in appoggio al Comando dell’Aquila e nessuno vuole rispondere a istanza di oltre un anno dal soccorso tecnico urgente. Avevamo paventato che servivamo come parvenza di uno Stato presente ed avremmo fatto da catalizzatore delle invettive della popolazione. Questo è quello che sta succedendo.
Prima hanno bloccato il personale che doveva rientra dopo la normale turnazione in quelle zone per altri due giorni senza che nessuno ci desse spiegazioni. Ora mancano delibere ed atti politici che ci dovrebbero – anzi ci vorrebbero – mantenere ancora in quelle zone, il tutto senza direttive e pianificazione di intervento in quel contesto, qualcuno vocifera che si stia aspettando una delibera del governatore Chiodi.
Nel frattempo le ditte di trasloco e la popolazione bussano, al Comando provinciale ed a fare la fila per essere accompagnata dentro la zona “rossa ” per il recupero dei propri beni, cosa questa che non avviene perché nessuno sa se bisogna rimenare oppure rientrare, ma soprattutto per mancanza di direttive.
Cosi come il popolo abruzzese è stato messo in secondo ordine nell’agenda politica di questo governo, ora sta succedendo per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, prima ci hanno dato il ben servito con contratti bloccati e tagli al dicastero ora ci lasciano in mezzo alla gente per prendere “schiaffi” di questo sistema che non funziona.
E come al solito alle richieste del sindacato di un tavolo di organizzazione sia il Ministro che i vertici del Corpo Nazionale sono latitanti perché sanno di non avere risposte ne per gli aquilani che per il Corpo nazione dei Vigili del Fuoco.
Ci dispiace lasciare la popolazione dell’aquila ma in queste condizioni vogliamo lanciare un messaggio alla gente che questo governo vuole servirsi del Corpo nazionale solo come paravento di delle sue inefficienze perché lo sa che la popolazione non ha nulla da criticare al nostro lavoro. Lavoro che dovrebbe essere svolto da quel sistema di protezione civile che interviene dopo le nostre attività di soccorso, ma che interessato alle ricostruzioni ed alle società per azioni collegate ha abbandonato il campo perché non più conveniente”.


30 Giugno 2010

Categoria : Cronaca
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