Le interviste – Del Corvo: “Un campus per le scuole, non vecchi palazzi a rischio”


L’Aquila – Due chiacchiere con il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, che nella composizione dell’esecutivo ha dimostrato di considerare, tra le priorità, la ricostruzione. Non solo dell’Aquila, ma di tutti i centri danneggiati. Del Corvo sta per compiere i primi 100 giorni da presidente, ed è tempo per un primo sondaggio, per un’esplorazione delle sue esperienze e intenzioni.
Come avete letto nella recente intervista all’assessore Mimmo Srour, c’è la prevalente intenzione di muoversi presto e bene per la ricostruzione. Grazie a competenze e strutture mirate sulla riedificazione, affidata ad un ingegnere come Srour. Al presidente chiediamo cosa intende fare con le scuole, un problema per ora risolto mediante strutture prefabbricate messe su rapidamente. Cosa fare degli antichi palazzi aquilani, delle vecchie sedi scolastiche, alcune delle quali di diretta pertinenza provinciale, come palazzo Quinzi? Prima di tutto recuperarli, ma non come scuole, pensa Del Corvo.

Presidente, mica si potrà restare per vent’anni nei prefabbricati…
–Neppure credo, però, che si possa aspettare per anni la ristrutturazione degli storici palazzi, per poi tornarvi tranqui8llamente. Lei lo manderebbe un figlio in un palazzo che magari era a rischio già da prima del 6 aprile?

Tutti rabbrividiscono pensando che se il terremoto fosse arrivato a metà mattinata, nelle scuole e nella stessa università ci sarebbe stata una strage.
–E fanno bene a rabbrividire. Io penso invece ad un campus che ospiti tutte le scuole, magari dotato anche di piscine, strutture sportive, spazi di svago, verde. Ha presente una università inglese? Lì facevano così dal medio evo…

Un campus dove?
–In uno spazio che è sicuramente possibile trovare, e magari prossimo al centro. Più facili i trasporti, meno traffico, vita sociale per ragazzi, insegnanti e personale, servizi meno costosi. Debbo documentarmi, ma penso alla zona tra Acquasanta e Colle Sapone, e alla vicina caserma, il cui destino prima o poi conosceremo.

Pensa solo a L’Aquila?
–A L’Aquila, vista la situazione, prima di tutto. Ma anche ad altri grandi centri, ugualmente a rischio sismico. Però a L’Aquila ci sono più palazzi antichi e un centro storico più popolato da studenti. I palazzi pericolanti o inagibili, naturalmente, li recupereremo comunque, anche se non saranno più sedi scolastiche. Mica li abbandoniamo.

I soldi ci sono? I sindaci cosa pensano?
–I soldi si trovano e comunque in parte ci sono. I sindaci? Ne ho parlato con alcuni di loro. A Sulmona nemmeno a parlarne, ad Avezzano ci stanno pensando. A L’Aquila non ho avuto risposte. Passa il tempo, la ricostruzione deve cominciare, e bisognerebbe evitare di impiegare somme enormi per recuperare sedi scolastiche in cui si sentirà mai davvero sicuro. Le scuole, per me, debbono essere fatte apposta per essere tali, nel posto migliore, e nel modo più sicuro possibile. Ma se i sindaci non sono d’accordo, o non rispondono, cosa debbo fare? Certo, la Provincia ha precise competenze in materia, ma non vorrei fare la voce grossa…

–La faccia, presidente: sono passati8 15 mesi e non è stata rimessa a posto neppure una fontanella.
Mi lasci il tempo, ho meno di 100 giorni… Sto pensando e valutando, ma non resterò inerte. La ricostruzione è un obiettivo essenziale per questa amministrazione. (Nelle foto il presidente Antonio Del Corvo, e, sotto un campus scolastico realizzato a Parma: ce ne sono per le scuole e per l’università, funzionano benissimo e sono una conquista sociale per la città emiliana, non certo povera di palazzi storici e di centro storico. Ma a rischio sismico)


08 Luglio 2010

Categoria : Le Interviste
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