Legge speciale: come sempre idee opposte – Bertolaso, Lolli e Cialente dicono le loro


L’Aquila – LE PAROLE DELLA POLITICA – I cittadini si sentono scoraggiati, spesso, dai politici che propalano convinzioni e idee diametralmente opposte sui problemi, che invece sono uguali per tutti e, come a L’Aquila, anche drammaticamente pressanti. Che la politica abbia idee di diversi segni è normale, ma che si divida così profondamente sulle urgenza che assillano i cittadini e mettono in dubbio il loro futuro, provoca disaffezione e pessimismo. Nelle vere democrazie la politica si unisce, fa fronte comune pur di aiutare il paese e i suoi abitanti. Qui è il contrario.
BERTOLASO NO – Guido Bertolaso (che è un sottogretario, quindi parla come esponente del governo) non condivide l’idea di una legge speciale per il terremoto. Parlando a Montesilvano, oggi, Bertolaso ha affermato: “Quando non si sa come risolvere un problema tecnico, un problema pratico, ci si inventa o un regolamento o una commissione o una legge o comunque un qualche cosa di astratto che poi magicamente dovrebbe servire a risolvere i problemi. Purtroppo non e’ cosi’. I problemi vanno affrontati dalle persone, risolti con interventi concreti e sostanziali”.
LOLLI SI’ – “Noi lavoreremo unitariamente per una legge speciale per L’Aquila, esattamente come e’ stato fatto per tutti gli altri terremoti. Il modello che ci propone Bertolaso, ossia di andare avanti senza una legge e solo con ordinanze, quindi senza certezze, l’abbiamo ampiamente sperimentato in questi mesi e ci e’ bastato”. Lo dichiara Giovanni Lolli, deputato abruzzese del Pd, in merito a quanto sostenuto oggi dal capo della Protezione civile sull’inefficacia di una legge speciale per il terremoto.
CIALENTE SI’ – Il sindaco Cialente torna sulla necessita’ di una legge speciale per la ricostruzione della citta’. “La ricostruzione dell’Aquila – ha dichiarato il sindaco – necessita assolutamente di una legge organica, in analogia con quanto avvenuto nel Paese a seguito di altre catastrofi naturali, anche meno gravi della nostra. La mancanza di una legge ad hoc sta provocando infatti rallentamenti insostenibili che e’ ormai stucchevole ricondurre ad una presunta carenza di idee e di iniziative da parte degli enti locali, ormai stufi di questa tiritera. Basti pensare – spiega Cialente – al ritardo di oltre tre mesi per ottenere la firma di un’ordinanza da noi proposta per le linee guida relative alle abitazioni crollate o gravemente danneggiate dal sisma, quelle cosiddette in categoria E, o al problema, ormai drammatico e ancora irrisolto, riguardo le modalita’ di finanziamento per la ricostruzione di edifici che richiederebbero somme superiori al milione di euro. Il fatto che ancora non si faccia chiarezza per capire se trattasi di indennizzi o contributi, che richiederebbero pertanto gare pubbliche, sta impedendo a centinaia e centinaia di aquilani, compresi quelli con unita’ immobiliari comprese nelle 6 aree del centro storico riperimetrate e gia’ oggetto di un primo avviso pubblico, di presentare progetti, peraltro gia’ predisposti nei mesi scorsi.


24 Luglio 2010

Categoria : Politica
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