Sanitopoli: Aracu, Quarta, Del Turco


Pescara – ARACU, QUARTA, MASCIARELLI – Va avanti, come ogni lunedì, l’udienza del proceso detto sanitopoli. L’avvocato Claudio Cori ha chiesto il non luogo a procedere per il parlamentare del Pdl Sabatino Aracu, deputato di Sulmona residente a Pescara. Per il legale, le intercettazioni dell’ex moglie di Aracu non sono utilizzabili perche’ non e’ stata chiesta l’autorizzazione alla Camera dei Deputati. Per Lamberto Quarta, allora segretario generale dell’ufficio di presidenza della Regione, l’avvocato Giuliano Milia ha chiesto il proscioglimento per l’accusa di concussione. La Procura si e’ detta favorevole alla richiesta avanzata da Milia di riunire in un unico processo la posizione dell’ex presidente della Fira, Masciarelli, che, come riferito questa mattina, ha chiesto il patteggiamento (tre anni e 4 mesi) per Sanitopoli e per lo scandalo della Fira.
DEL TURCO – “Angelini sostiene di aver dato i soldi a un sacco di gente. Ma qual e’ la prova? La prova sono i telepass. Davvero poco. La montagna schiacciante di prove non e’ venuta fuori. Rimane la parola di Angelini e la cosa che piu’ mi turba e’ di aver conosciuto l’inferno non perche’ ho commesso degli errori ma perche’ Angelini si era mangiato un patrimonio e non sapeva come giustificarlo”. Questo lo sfogo di Ottaviano Del Turco al termine dell’udienza di oggi durante la quale la difesa dell’ex presidente della Regione Abruzzo ha contestato quanto sostenuto dall’ ed re delle cliniche private abruzzesi Angelini sulle visite a Del Turco per le presunte dazioni di denaro, visite testimoniate da Angelini attraverso le ricevute telepass. “Angelini – ha spiegato Del Turco – parla del percorso tra Chieti e la stazione di Aielli Celano. Io aggiungo che da Aielli Celano a Collelongo ci sono 20-25 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno. Farlo nei tempi indicati da Angelini vuol dire possedere un elicottero, non una macchina normale”. Il difensore di Angelini, Giandomenico Caiazza, ha spiegato a questo proposito che per Angelini le visite sarebbero avvenute in un’ora e quindici minuti (al massimo un’ora e 45) mentre per la difesa di Del Turco che sarebbero servite almeno due ore e un quarto, due ore e venti, considerato anche il tempo necessario l’incontro con Del Turco. La Procura si e’ opposta all’esperimento giudiziale su questo punto, il giudice si e’ riservato di decidere.
L’avv. Caiazza, ha ribadito oggi, “la manifesta incompetenza territoriale di Pescara perche’ non c’e’ un solo atto che legittimi la competenza di Pescara. I reati piu’ gravi, le concussioni, sono pretesamente avvenute a Collelongo o a Chieti (per quanto riguarda Camillo Cesarone) ma mai una volta sola a Pescara”, ha spiegato il legale a margine dell’udienza. A questo proposito Caiazza ha spiegato che “l’associazione per delinquere si realizza, secondo la stessa contestazione, in un primo atto adottato dalla giunta regionale a L’Aquila a dicembre 2005. Quindi, da qualunque parte andiamo a vedere gli atti, Pescara non c’entra assolutamente nulla. Le dazioni delle somme (per noi mai avvenute) secondo quello che dice Angelini sono avvenute ovunque tranne che a Pescara”.


25 Ottobre 2010

Categoria : Cronaca
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