Rifornimenti con prodotti aquilani: il Comune ostacola ancora l’avvio dell’operazione


FRUTTA E VERDURAL’Aquila – I produttori e gli allevatori dell’area aquilana hanno dovuto alzare la voce per strappare alle autorità la scelta di prodotti locali per approvvigionare le tendopoli e gli sfollati. Ma ora che c’è l’ordinanza, peraltro decisa a Roma, il Comune dell’Aquila frappone nuove difficoltà e ostacola la pratica attuazione. O almeno, ai produttori – come ci conferma Dino Rossi del Cospa – così sembra in base a ciò che sta accadendo.
Riassumiamo i fatti, che hanno dell’incredibile e suscitano più di un legittimo sospetto sulle reali motivazioni e sui retroscena. Ci sono migliaia di sfollati nelle 170 tendopoli dell’Aquilano, e anche numerosi altri centri di smistamento di pasti, bevande, colazioni e così via. Per molte settimane, i prodotti da adoperare (carne, latte, latticini, verdure, patate, formaggi e lo stesso pane, salumeria, insaccati e acqua in bottiglia) vengono acquistati in sostanziosi stock di costo elevato, non si sa bene dove, da chi e perchè lontano dall’Aquila. Si è parlato di prodotti giunti dalla Lombardia e dall’Umbria, di grande distribuzione che attraverso possenti maniglie ha premuto i tasti giusti e concluso gli affari migliori. Chi decideva? Vai a sapere. Alla giusta reazione dei produttori e allevatori locali, qualche coperchio ha cominciato a sollevarsi: pare che al Comune dell’Aquila ci sia stato più di un frenatore nei confronti di chi intendeva tutelare le produzioni locali. Il problema si è ben presto gonfiato, anche grazie a parte della stampa (noi per primi), e si è giunti alla soluzione più logica: un’ordinanza da Roma per acquisti da ditte locali, da prediligere, visto che gli allevatori, per esempio, affogavano nel loro latte, e il latte arrivava da fuori… Ora pare che il Comune dell’Aquila ne abbia pensata un’altra: un bando di gara per gli acquisti. Ci sarebbe la delibera, emessa ieri, ma il sindaco non l’avrebbe ancora firmata questa sera. Se il problema fosse chiarito in ogni suo aspetto con dichiarazioni e comunicati ufficiali del Comune, forse si potrebbe ancora salvare la faccia. E la produzione locale, che in realtà non ha ancora ricevuto alcun beneficio, benchè ci sia un’ordinanza in materia. A che gioco si gioca? Può qualche oscuro burocrate arrecare danni tanto gravi all’economia locale? Oppure c’è dietro di peggio?


30 Maggio 2009

Categoria : Cronaca
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