“Sindaco, faccia come Napolitano”


L’Aquila – (di Giusi Pitari) – Egregio Signor Sindaco, le scrivo perché avrei piacere che lei fosse disponibile a regalarci, con i mezzi che riterrà opportuni, un vero e proprio discorso di fine anno, a “Reti Unificate”, come fa il Presidente della Repubblica, intendendo con questo, un discorso che copra tutti i diversi aspetti del territorio martoriato dal sisma.
Molti cittadini la avevano sollecitata a rendersi disponibile per un “question time” mensile, ma purtroppo non c’è stato mai modo di poterle sottoporre alcuni quesiti che, ormai da troppo tempo, ci e mi attanagliano.
Quindi davvero auspicherei che lei, durante le festività natalizie, possa approntare un discorso e rispondere ai quesiti dei cittadini. Non quesiti specifici su problemi di singole persone, ma domande che riguardano il futuro di una comunità intera, futuro prossimo e lontano.
Io provo a buttarne giù qualcuno, se altri cittadini ne hanno altri, ben vengano. Cercherò di porre quesiti che siano di sua competenza, se taluno di quelli proposti non lo fosse, la prego di adoperarsi per avere risposte da chi può fornirle.
1. Questione macerie: Quante tonnellate di macerie dovranno essere smaltite? Quali e quanti siti sono stati individuati e quando saranno operativi? E’ prevista la selezione e il recupero delle stesse? Quali sono i costi di smaltimento e quanto si potrebbe recuperare dal riciclo dei materiali?
2. Costi della ricostruzione: esiste una valutazione complessiva del danno?
3. Ricostruzione: nonostante i problemi innescati dalle linee guida, si è fatto un progetto nel quale, almeno, sia indicato ciò che va abbattuto e ciò che può essere recuperato? Sono stati approntati studi dettagliati di microzonazione sismica? In questo caso, quali tecniche di ricostruzione potranno essere utilizzate nei diversi casi a seconda dei risultati della microzonazione sismica? In termini di sicurezza cosa ci può dire riguardo la ricostruzione degli edifici classificati “E” e di quelli già agibili?
4. Nuovi insediamenti. Progetto C.A.S.E. e MAP: sono pronti i regolamenti di condominio? Come mai a fronte di circa 360.000 Euro spesi dalla Protezione Civile, ancora non è possibile usufruire di tali regolamenti? A quando il passaggio dai contratti in comodato d’uso a quelli in affitto?
5. Prevenzione: quali sono i piani di prevenzione del Comune? Esistono, al momento, aree attrezzate di raccolta? Che tipo di informazione è stata data ai cittadini?
6. Viabilità: è possibile conoscere il piano generale di viabilità oppure dobbiamo aspettarci di veder nascere rotonde senza capire il perché? Si stanno chiedendo finanziamenti per l’utilizzo della rete ferroviaria come trasporto urbano? Riguardo il progetto “Metropolitana di superficie” cosa bolle in pentola?
7. Università: quali interventi si intende portare avanti per la popolazione studentesca (affitti per esempio e non solo per gli studenti, ma anche per tutti i cittadini)?
8. Piano regolatore: molto semplicemente, come siamo regolati?
9. A che punto si trova l’attuazione del regolamento riguardante la trasparenza e l’informazione, approvato dal Consiglio Comunale?
10. Il regolamento di partecipazione presentato dai cittadini, a quale punto dell’iter di approvazione si trova?
(Ndr) – Per quel poco che conta (non siamo tra le testate amate a Palazzo Margherita, che ha fatto altre scelte: una lusinga per noi), siamo d’accordo con Giusi Pitari. Un discorso di fine anno (ma anche ogni sei mesi, oppure ogni fine stagione) dovrebbero farlo tutte le istituzioni, rinfrescando la memoria ai cittadini e presentando un doveroso rendiconto delle cose fatte e delle cose non fatte. Occorrerebbero lealtà, spirito democratico, trasparenza di atti e documenti, ma soprattutto idee chiare e ostilità verso la retorica delle frasi inutili e del linguaggio politichese. Pragmatismo, concretezza, sintesi: questo ho potuto farlo, quest’altro non ancora. Tutto ciò è lontano dal nostro costume collettivo e dal senso democratico, che in Italia vuol dire solo andare a votare per poi farsi raccomandare, costretti da un paese che non funziona, che cigola, rallenta, cade a pezzi e degrada nel costume e nell’etica. Che parola antiquata, da testo di filosofia: etica… Forse il sindaco condivide tutto ciò, forse il discorso lo farà, forse non risponderà.


20 Dicembre 2010

Categoria : Cronaca
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