CGIL: ricostruzione e ripresa economica


L’Aquila – (Foto: Umberto Trasatti, e accanto a lui seduto, Gianni Di Cesare della CGIL) - I disastrosi dati economici della provincia dell’Aquila, e dell’area del cratere, sono noti: 8.000 in cassa integrazione, disoccupazione in forte aumento, per i giovani almeno il 30%, crollo del commercio e dell’artigianato, centinaia di punti vendita scomparsi, ripresa delle tasse e di tutte le spese fisse come bollette e mutui. Prospettive nere, fine della cassa integrazione alla Finmek, decine e decine di aziende in crisi, fortissimi ritardi politico-burocratici per possibili nuovi insediamenti (tipo Thales Alenia). La CGIL dell’Aquila, con Umberto Trasatti, ha oggi fatto i conti e tirato le somme, indicando due strade come esigenza immediata: la ricostruzione deve passare attraverso le comunit5à locali e non piovere dall’alto, e la ripresa economica ha bisogno di forti e razionali sostegni e interventi. La zona franca, se mai ci sarà (al momento pare proprio di no) non basterà. Occorrono urgenti misure fiscali che diano certezze ai cittadini, altrimenti l’esodo (solo meno di 1.000 persone secondo il Comune) diverrà massiccio, consistente e irreversibile. Per Trasatti, quindi, niente commissariamenti, perchè finora hanno portato solo ritardi e conflitti. Occorre una legge unica, chiara, ben studiata, che conferisca ad enti e istituzioni locali, sentiti i cittadini, il potere di procedere alla ricostruzione. Il sindacalista ha ricordato che il Comitato attività produttive ha elaborato un documento con linee guida, indicando strumenti e iniziative, condiviso largamente, inviato mesi orsono al presidente Chiodi. Le risposte sono attese.


07 Gennaio 2011

Categoria : Economia
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