Bancarotta: 12 arresti, 18 gli indagati


Pescara – (Nella foto il col. Marcello Galanzi) – Un’associazione per delinquere finalizzata alle bancarotte fraudolente e alla truffa nel settore delle lavanderie industriali e’ stata smantellata dai carabinieri del comando provinciale di Pescara che stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone. Di queste, due andranno in carcere, dieci ai domiciliari, come disposto dal gip Barbara Del Bono su richiesta del pm Maria Michela Di Fine. L’indagine, condotta dai militari del Nucleo investigativo, ha riguardato il fallimento di una serie di societa’, tutte con sede in localita’ Case Bruciate di Collecorvino e impegnate in attivita’ di lavanderia industriale e noleggio di biancheria. Le societa’ facevano capo a Andrea Piccioni e Milena Sacchini, ritenuti i capi del sodalizio, e i due gestivano queste realta’ attraverso prestanomi ai quali veniva poi riferito il fallimento.
Sono sette le societa’ che il gruppo avrebbe messo in piedi solo con l’obiettivo di portarle a fallimento, dal 2001 al 2009, realizzando un affare il cui valore complessivo e’ di circa 6 milioni – ha spiegato in conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri di Pescara, Marcello Galanzi. Le indagini, durate un anno e mezzo, fino a settembre 2010, sono partite da un esposto alla Procura presentato da una persona a cui era stato chiesto di fare da prestanome per una delle societa’ messe su da questa organizzazione che usava sempre dei prestanome, scelti tra familiari o persone della cerchia lavorativa. Le societa’ che venivano di volta in volta create avevano sede sempre nello stesso capannone, a Collecorvino, ma in realta’ non e’ mai stata svolta alcuna attivita’ di lavanderia. L’unico obiettivo era quello di aprire conti correnti e linee di credito, fare false fatturazioni, alineare fittiziamente i beni da sottrarre alla massa fallimentare per poi ricominciare tutto da capo con altre societa’. Ad ogni fallimento un tecnico informatico si occupava di far sparire dai computer tutto il materiale ricondubile all’attivita’ criminosa – hanno spiegato il capitano Eugenio Stangarone e il colonnello Marcello Scocchera. A completare il quadro una truffa ai danni della Regione che ha erogato un contributo di 55mila euro per la stabilizzazione di dipendenti, tra cui Piccioni e la moglie, ma si trattava di un raggiro evidente. Il lavoro dei carabinieri e’ stato finalizzato, tra l’altro, a dimostrare il discorso associativo. L’operazione di oggi si e’ conclusa con il sequestro preventivo delle quote di sei societa’, per un milione di euro, ma una sola e’ operativa mentre le altre sono solo scatole vuote.
Il dominus, in base alla ricostruzione dei carabinieri, era Andrea Piccioni, 44enne di Pescara, residente a Montesilvano, imprenditore, affiancato da Milena Sacchini, 45enne di Montesilvano, definita “organizzatrice”, di professione impiegata. Entrambi sono finiti in carcere. Ai domiciliari, invece, Silvio Luciani, 37enne, di Pescara, commercialista, ritenuto il consulente economico del gruppo, e poi una serie di prestanome e cioe’ Barbara Di Blasio, 42enne, impiegata, Liberata Di Blasio, 43 enne, operaia, Lombardo Ricci, 66enne, operaio, Sergio Miseri, 43 enne, impiegato, Daniela Fusilli, 44enne, operaia, Vincenzo Fiorentini, 58enne, imprenditore, tutti di Montesilvano, Massimiliano Ortenzi, 44enne di Pescara, operaio, Fabio Leone, 30enne di Silvi Marina, operaio, e infine Antonio Mazzatenta, 35enne di Ripa Teatina, operaio, che avrebbe partecipato al giro. Gli indagati sono complessivamente 18. Le societa’ ricollegabili agli indagati e portate al fallimento sono Tex lav sas, Cater Company sas, Damil Sas, Le lavanderie spa, D and D lavanderie sas, Colors srl e Adriatica lavanderie sas.


24 Febbraio 2011

Categoria : Cronaca
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