Il furto è il reato più impunito


Chieti – CARABINIERI: CI SONO TENTATIVI DI PENETRAZIONE DELLA MALAVITA – I carabinieri abruzzesi tirano le somme del loro lavoro, con alcune cifre: quasi 40.000i reati perseguiti, nel periodo che va da giugno del 2010 a maggio del 2011, con 1.742 arresti e 10.566 denunce. Gli omicidi sono stati 10, tutti scoperti, mentre si indaga sullìultimo, a Torricella Sicura; 17 i tentati omicidi e per tutti sono stati individuati i responsabili, le estorsioni 112 per 88 delle quali sono noti gli autori, i furti 18.120 dei quali 781 si conosce l’autore. Sono alcuni dei dati resi noti questa mattina a Chieti in occasione della celebrazione per i 197 anni dell’Arma dei carabinieri, svoltasi presso la caserma ‘Rebeggiani’, sede del Centro Nazionale Amministrativo dei Carabinieri. Nell’attivita’ di contrasto all’usura sono state arrestate 8 persone e 9 sono state denunciate mentre la lotta al traffico di stupefacenti ha consentito l’arresto di 400 persone e la denuncia di oltre un migliaio; 850 sono le segnalazioni alle prefetture. Quanto all’attivita’ dei reparti speciali, oltre 1.300 le ispezioni effettuate dal NAS e dal NOE. “Dai dati si evince che la Regione Abruzzo non ha un tasso di criminalita’ elevato – ha detto nel suo discorso il generale di brigata Luigi Longobardi, comandante della Legione Carabinieri Abruzzo – pur tuttavia non e’ immune da tentativi di penetrazione della malavita organizzata che, comunque, come dimostrano anche i recenti fatti di cronaca, ci trovano pronti a fronteggiarli e debellarli, come l’arresto di alcuni esponenti della malavita calabrese e napoletana operato dai reparti di Chieti e Pescara in recenti servizi con sequestro di ingenti quantitativi di cocaina, armi ed auto rubate. Ma la fiducia e il rispetto di cui i militari dell’Arma godono tra le gente comune – ha sottolineato il generale – non sono dovuti tanto a questi risultati piu’ o meno clamorosi che pure non possono non riempire di orgoglio ogni carabiniere: essi nascono dalla presenza costante dei carabinieri nella vita di tutti noi, da quei gesti di eccezionale quotidianita’ che ne fanno eroi che non sapevano di esserlo”. Il generale Longobardi ha citato l’appuntato scelto Giancarlo Censorio e il carabiniere scelto Michele Battista che si gettarono nelle acque gelide di un fiume per salvare una donna; il maresciallo capo Enrico Tarquini, gli appuntati scelti Silvio Silvestrini, Vittorio Palombo, Sergio Ceccarelli e l’appuntato Ivano Marchetti che, sebbene fuori servizio, salvarono 9 persone in un’abitazione in fiamme. Una citazione Longobardi ha riservato all’appuntato scelto Enzo Ucci il quale, pur colpito da sclerosi multipla, ha continuato finche’ ha potuto a svolgere il suo servizio.Alcuni degli encomi e degli elogi sono stati consegnati da Velia Di Resta, figlia del maresciallo Marino Di Resta ucciso nel 1996 a Pescara in un conflitto a fuoco mentre fronteggiava una banda di rapinatori, e da Tonino, Amelia e Bambina Lattanzio, fratelli del maresciallo Franco Lattanzio, ucciso in un attentato a Nassiriya in Iraq ad aprile del 2006.


06 Giugno 2011

Categoria : Cronaca
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