Brambilla: natura protetta, chance abruzzese


di-dalmazio-mauro-ass-turismoL’Aquila – La Ministra del turismo, Vittoria Brambilla, è intervenuta oggi ad Assergi, ai piedi del Gran Sasso aquilano, agli “stati generali” del turismo, voluti dall’assessore regionale Di Dalmazio. Entusiasta delle bellezze abruzzesi (che probabilmente anche lei “tocca con mano” per la prima volta), la Brambilla ha voluto imprimere un impulso decisivo e memorabile alla voglia di rinascita delle aree interne, e al decollo autentico del turismo abruzzese, mai avvenuto. Anni e anni di pessima gestione, di soldi sprecati anche in spot costosi su giornali amici (del tutto improduttivi sul piano di arrivi e presenze, ma questo nessuno ha mai voluto verificarlo), di totale assenza di idee, iniziative, promozioni valide, pubblicità estiva e invernale mirata a ottenere immagine e ritorni. Un disastro, e come risultato una regione stupenda, dalle mille risorse naturali e storiche, ancora oggi del tutto ignota al di fuori di Roma e del Centro Italia, bene che vada. Prezzi cari, offerte spesso discutibili di un apparato ricettivo mai incrementato, guidato, sostenuto, totale assenza di svaghi, gite, prodotti di agenzie, per cui il turista rimane ancora oggi un limone da spremere senza offrirgli quasi nulla. E chi sta al mare, lì rimane, senza acquisire neppure un’idea approssimativa della regione nella sua interezza e ricchezza di risorse.
Bene, oggi la Brambilla l’ha detto chiaro e tondo: puntate tutto sulla natura protetta, sull’ambiente, sulla qualità di una terra splendida, ricca sotto ogni punto di vista (storia, monumenti, gastronomia, archeologia, laghi, coste, montagne e così via) meno che da quello delle capacità produttive, organizzative e programmatorie. Attirate i giovani con la natura, con le iniziative, con le offerte, con i divertimenti. Nessun posto al mondo come l’Italia ha tanto da offrire, e l’Abruzzo è un’Italia in miniatura: mare, montagne, laghi, campagna, colline, boschi e tutto il resto, tutto in un fazzoletto di terra magnifica adagiata su 120 km di coste con tante bandiere blu. La Brambilla non sa però che le spiagge sono erose da 40 anni, che spesso le fogne sboccano al mare, come tanti fiumi strainquinati, che mancano depuratori veri e propri, che impazzano la cementifiicazione selvaggia, che abbiamo a Bussi una titantica discarica velenosa ignorata da tutti per 30 anni e ancora lì dopo la “scoperta”, e poi traffico feroce, città senza un vero servizio rifiuti, e troppo spesso prezzi alti, esagerati, poche ricevute fiscali, persino niente menu nei ristoranti che poi ti spellano vivo. Se vuole, qualche dato possiamo fornirlo noi: sia alla Brambilla, che all’azienda regionale del turismo o all’avv. Mauro Di Dalmazio. Lui che è coordinatore nazionale del turismo avrà a cuore questi argomenti.
(Nella foto: Mauro Di Dalmazio, assessore regionale al turismo)


28 Giugno 2009

Categoria : Cronaca
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